Tumori nei gatti: valutazione del gatto con linfoma alimentare
Introduzione
Storicamente, sono state proposte diverse classificazioni per il LA in base al grado istologico, alle dimensioni delle cellule e al fenotipo. Attualmente si distingue tra:
- LA a basso grado o a piccole cellule (LGAL), ben differenziato, che colpisce prevalentemente il digiuno e l'ileo, di solito a cellule T (90%), e che rappresenta il LA più frequente (60-75% dei casi)
- LA ad alto grado (HGAL), composto da cellule grandi o intermedie e che possono essere B o T.
- Il linfoma a grandi cellule granulari (LGL), di solito a cellule T, è considerato un'entità separata dagli altri due ed è la forma meno frequente ma più aggressiva di LA. Queste neoplasie colpiscono più comunemente lo stomaco e l'intestino crasso.1,2,4,5
Eziopatogenesi
Sono svariati i fattori collegati allo sviluppo del LA, tra cui: infezioni da retrovirus (anche se la maggior parte dei LA sono diagnosticati in pazienti negativi a queste malattie)4, infezioni da Helicobacter spp,5 esposizione al fumo di tabacco,5 diete ad alto contenuto di carboidrati4 e processi infiammatori cronici del tratto digestivo.4 In ogni caso, non si è mai potuto dimostrare chiaramente il rapporto causa/effetto tra la maggior parte di queste circostante e il LA e sono necessari ulteriori studi a questo proposito.4
Segni clinici di LA, i tumori più frequenti nei gatti
Sebbene sia stato descritto nei gatti giovani, il LA è spesso diagnosticato nei gatti di mezza età o geriatrici e può interessare con maggiore frequenza i maschi rispetto alle femmine.4
- Il LGAL di solito si manifesta come una malattia cronica a progressione lenta, con letargia, ipossia, perdita di peso, vomito e/o diarrea. All'esame obiettivo si può notare un ispessimento diffuso delle anse intestinali o lesioni simili a masse (che corrispondono a lesioni intramurali o linfonodi mesenterici), ma è possibile anche non riscontrare alterazioni significative.
- Il HGAL presenta manifestazioni simili, sebbene di maggiore gravità e a decorso molto più acuto; colpisce in modo relativamente frequente anche il fegato e il pancreas.5
Diagnosi di tumori nei gatti
Considerando le manifestazioni cliniche di questi tumori nei gatti, il protocollo diagnostico iniziale includerà emocromo, esame biochimico, analisi delle urine, fPLI, T4, test sierologico per FeLV/FIV e test di diagnostica per immagini.
I risultati classici includono anemia (rigenerativa o meno, in funzione della perdita di sangue), neutrofilia (grave e con deviazione a sinistra nel caso del LGL), linfocitosi variabile, ipoalbuminemia/panproteinemia, ipocobalaminemia ed enzimi epatici elevati in caso di interessamento epatico.2, 5
Anche se l’individuazione ecografica di un marcato aumento dello strato muscolare della regione colpita (con o senza perdita della struttura stratificata) o la presenza di linfoadenopatia mesenterica possono suggerire un linfoma, in molti casi (specialmente in caso di LGAL) le tecniche ecografiche non consentono di differenziare tra IBD e linfoma.
Gli esami citologici ecoguidati possono consentire di formulare una diagnosi in alcuni casi, ma per giungere a una diagnosi definitiva è solitamente necessaria una biopsia.4-5
La decisione se ottenere biopsie chirurgiche, endoscopiche o addirittura laparoscopiche è stata ed è ancora motivo di controversia. Anche se la tendenza generale propende per l'uso di tecniche minimamente invasive, la decisione finale deve essere presa dal medico tenendo conto delle caratteristiche del singolo caso specifico, così come dei vantaggi e svantaggi di ogni tecnica.
D'altra parte, le prove disponibili hanno dimostrato che l'esame istopatologico di routine dei campioni non sempre consente una diagnosi accurata e la differenziazione del linfoma IBD. Pertanto, è sempre più raccomandato l'uso di tecniche diagnostiche complementari come l'immunoistochimica e l'analisi di clonalità. È stato infatti suggerito che queste tecniche dovrebbero essere inserite nella diagnosi di routine del LA e non essere considerate "supplementari".4,6
Trattamento e prognosi
Il trattamento del LA si basa sulla chemioterapia, che è generalmente ben tollerata dalla maggior parte dei gatti. La radioterapia è raramente usata nella gestione del LA felino. In caso di masse che ostruiscono il tratto gastrointestinale è possibile prendere in considerazione anche l'intervento chirurgico. In ogni caso, poiché il LA è considerato una malattia multicentrica, dopo l’intervento chirurgico si consiglia la chemioterapia.5
La scelta del protocollo chemioterapico da utilizzare dipende dal tipo di linfoma, ma devono essere presi in considerazione anche fattori correlati al paziente (malattie concomitanti, difficoltà di somministrazione del trattamento) e al padrone (limitazioni economiche e disponibilità a rispettare il trattamento).
- Il LGAL viene solitamente trattato con protocolli a base di clorambucile e prednisone, con i quali sono state riportate remissioni iniziali (complete o parziali) in oltre il 90% dei casi e sopravvivenza di oltre 2-3 anni, specialmente nel linfoma a cellule T.1 Poiché la risposta iniziale è solitamente buona, non ci sono molti dati sulla chemioterapia di salvataggio, ma l'uso della ciclofosfamide è stato riportato con buoni risultati, e probabilmente sarebbero efficaci anche altri protocolli multifarmaco.5
- I gatti affetti da HGAL presentano spesso una malattia di maggiore gravità, che può richiedere l'ospedalizzazione e la terapia di supporto, oltre a protocolli chemioterapici multifarmaco (COP o CHOP, ± L-asparaginasi e/o metotrexato), che hanno dimostrato di essere più efficaci dei protocolli a singolo farmaco in questi casi. È stato riportato un tasso di remissione del 50-75% con mediane di sopravvivenza di 7-9 mesi.2,4
- Il LCL ha generalmente una prognosi infausta, con tassi di remissione intorno al 30% e sopravvivenza di circa 2 mesi (0-9 mesi).5
Oltre alla chemioterapia, la gestione dei tumori come il LA nei gatti deve includere:
- un supporto nutrizionale adeguato, con diete estremamente appetibili e altamente digeribili (ipoallergeniche in caso di IBD associato) come GASTROENTERIC SENSITIVE DI ADVANCE;
- uso di stimolanti dell'appetito (mirtazapina) e/o nutrizione enterale tramite sonda/tubo in pazienti iporessici o anoressici;
- somministrazione di cobalamina.5
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