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    La cataratta nel gatto: presentazione clinica, diagnosi e trattamento

    Le uveiti rappresentano la principale causa di cataratta nel gatto.1,2

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    Le uveiti rappresentano la principale causa di cataratta gatto.1,2

    Introduzione

    Il termine cataratta fa riferimento a un gruppo di disturbi che si manifestano con la perdita totale o parziale della trasparenza del cristallino. L'opacità del cristallino causa un deficit visivo, più o meno grave a seconda della sua estensione, ma che può portare alla cecità quasi totale negli animali con cataratta densa completa.1 Non tutti i casi sono però progressivi, per cui talvolta la cataratta non causa un deficit visivo significativo e la diagnosi avviene accidentalmente.3

    Nei cani si ritiene che la perdita della capacità visiva non si traduca in cambiamenti clinicamente evidenti fino a quando il 40-50% della superficie del cristallino non è interessato a livello bilaterale.1 Anche se le cataratte nei gatti sono considerate meno comuni rispetto al cane1,2,4 e, quindi, essendo disponibili meno informazioni in merito, forse ci si potrebbe aspettare qualcosa di simile.

    Classificazione della cataratta gatto

    La cataratta nel gatto può essere classificata secondo diversi criteri.

    • A seconda dello stadio di progressione, la cataratta può essere incipiente, immatura, matura o ipermatura.
    • In base alla sua posizione nel cristallino, la cataratta può essere capsulare (anteriore o posteriore), corticale (anteriore o posteriore), nucleare o equatoriale.
    • A seconda dell'età di insorgenza, si parla di cataratta embrionale, congenita, giovanile o senile.
    • Infine, a seconda della loro eziologia, le cataratte possono essere primarie, ereditarie o secondarie. A loro volta, le cataratte secondarie possono essere di origine traumatica, nutrizionale, tossica o essere causate da altre patologie oculari, come l'uveite, il glaucoma o la lussazione del cristallino.1,2,4,5 
    • Le cataratte congenite nei gatti sono rare, tuttavia sono state descritte in persiani, birmani, britannici a pelo corto, himalayani, bengalesi e blu di Russia.3,5,6

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    Cause della cataratta secondaria nel gatto

    La maggior parte delle cataratte nel gatto sono secondarie e la causa principale è l'uveite anteriore. Uno studio recente che ha coinvolto 2054 gatti ha evidenziato la presenza di cataratta nel 13% dei casi. Dopo la cataratta secondaria all'uveite anteriore (35,8%), i successivi tipi più frequenti di cataratta sono risultati essere quella congenita (15,7%), senile (10,8%), ereditaria (8,2%), traumatica (7,8%) e secondaria a lussazione del cristallino (3,3%), glaucoma (1,5%) o diabete (0,4%). Nel 16,4% dei casi non è stato possibile determinare l'origine.2

    La prevalenza della cataratta nel gatto aumenta con l'età: è stato infatti descritto che il 100% dei gatti di 17 anni presentano una qualche forma di opacità nel cristallino.4

    cataratta gatto

    Valutazione diagnostica del gatto con cataratta

    La diagnosi della cataratta nel gatto si basa sulla storia clinica e sui risultati dell'esame oculistico. I proprietari possono riferire che l'animale è ansioso, aggressivo o sbatte contro gli oggetti, ma è anche possibile che la diagnosi avvenga in modo casuale durante una visita di routine e in assenza di segni clinici. Alcuni pazienti possono invece essere portati in clinica perché i proprietari hanno notato opacità oculari in casa durante l'interazione con il gatto.1

    Se la cataratta interessa il centro del cristallino, l'animale può mostrare un minor deficit visivo in condizioni di bassa intensità luminosa a causa della dilatazione della pupilla. Ciò significa che i proprietari possono percepire che il gatto vede meglio di notte. Al contrario, se viene riportata una scarsa visione notturna durante lo sviluppo della cataratta, si deve sospettare una patologia retinica associata.1

    Per poter valutare la cataratta è necessario preliminarmente dilatare la pupilla.

    • Nei pazienti con cataratta incipiente o immatura sarà possibile osservare il riflesso tappetale e la visualizzazione parziale del fondo dell’occhio, mentre nelle cataratte mature e ipermature ciò non sarà possibile.
    • Altresì, nei pazienti con sclerosi nucleare del cristallino il riflesso tappetale è sempre completo.
    • Durante l'esame è importante valutare la possibile esistenza di comorbidità associate alla cataratta tra cui uveite indotta dal cristallino, glaucoma, phthisis bulbi, degenerazione del vitreo, distacco della retina o lussazione del cristallino.1 
    • Infine, nelle aree in cui Encephalitozoon cuniculi è endemico, questo patogeno deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei gatti con cataratta secondaria a uveite.7

    Trattamento della cataratta nel gatto

    Sebbene sia stato proposto che diversi agenti terapeutici potrebbero prevenire o ritardare la progressione della cataratta, attualmente si considera ancora che il trattamento della cataratta sia sempre chirurgico, tranne nel caso di cataratte traumatiche con difetti inferiori a 1,5 mm, che possono essere gestite con un trattamento medico e uno stretto monitoraggio.8 Nei pazienti con uveite si deve prendere in considerazione la gestione medica.5

    Il trattamento chirurgico mediante facoemulsificazionecon l'impianto di una lente intraoculare nella maggior parte dei casi, è considerato il metodo terapeutico di elezione, con un tasso di successo riportato superiore al 90%.8,9 Tra le complicazioni più frequenti dell'intervento chirurgico si annoverano  uveite (a breve termine), così come opacità della capsula posteriore e sinechie/discoria (a lungo termine).9

    In ogni caso, prima di procedere all'intervento è importante compiere una corretta selezione del paziente e assicurarsi che la retina sia funzionale realizzando i test adeguati (ecografia oculare o elettroretinografia). È inoltre necessario valutare l'esistenza di altre patologie oculari ed extraoculari che potrebbero influenzare l'evoluzione post-chirurgica. Bisogna anche considerare se i proprietari saranno in grado di continuare l’intensa gestione post-chirurgica dopo la facoemulsificazione e se il carattere del paziente è tale da consentirlo.1

    Conclusioni

    Anche se le cataratte nel gatto sono meno comuni rispetto al cane, è necessario che il medico si abitui a riconoscerle e a valutarle, in particolare nel caso degli animali con uveite. Tuttavia, a differenza dei cani, la cataratta diabetica sembra essere rara nei felini. 

    Nuevo llamado a la acción

    Bibliografia
    1.     López Y, Fenollosa-Romero E, Costa D. (2020). Cataratas en pequeños animales: actualización en la anatomía, fisiopatología, clasificación y diagnóstico. Clin Vet Peq Anim; 40: 187-192.
    2.     Guyonnet A, Donzel E, Bourguet A, et al. (2019). Epidemiology and clinical presentation of feline cataracts in France: A retrospective study of 268 cases. Vet Ophthalmol; 22:116-124.
    3.     Bourguet A, Chaudieu G, Briatta A, et al. (2018). Cataracts in a population of Bengal cats in France. Vet Ophthalmol; 21: 10-18.
    4.      Williams DL, Heath MF. (2006). Prevalence of feline cataract: results of a cross-sectional study of 2000 normal animals, 50 cats with diabetes and one hundred cats following dehydrational crises. Vet Ophthalmol; 9: 341-349.
    5.     Sapienza JS. (2005). Feline lens disorders. Clin Tech Small Anim Pract.; 20: 102-107.
    6.     Nygren K, Jalomäki S, Karlstam L, et al. (2018). Hereditary cataracts in Russian Blue cats. J Feline Med Surg; 20: 1105-1109.
    7.     Addie DD, Tasker S, Boucraut-Baralon C, et al (2020). Encephalitozoon cuniculi infection in cats: European guidelines from the ABCD on prevention and management. J Feline Med Surg; 22: 1084-1088.
    8.     López Y, Fenollosa-Romero E, Costa D. (2021). Cataratas en pequeños animales: actualización en el tratamiento, complicaciones y pronóstico. Clin Vet Peq Anim; 41: 7-11.
    9.     Fenollosa-Romero E, Jeanes E, Freitas I, et al. (2020). Outcome of phacoemulsification in 71 cats: A multicenter retrospective study (2006-2017). Vet Ophthalmol; 23: 141-147.