Diabete nei gatti: gestione e possibili conseguenze
Introduzione
Il diabete può essere classificato come diabete mellito insulino dipendente o diabete di Tipo 1 (IDDM) o diabete mellito non insulino-dipendente o diabete di Tipo 2 (NIDDM). L’IDDM è caratterizzato dalla presenza di ipoinsulinemia, dalla mancanza di secrezione di insulina dopo la somministrazione di glucosio, dalla necessità di trattamento con insulina e dalla tendenza a sviluppare chetoacidosi. L'eziologia è multifattoriale con influenza genetica e razziale, fattori immunomediati, pancreatite acuta (infrequente), presenza di sostanza amiloide nelle cellule delle isole di Langerhans, quest'ultima frequente nei gatti.
Il NIDDM è caratterizzato da livelli di insulina normali o aumentati, secrezione di insulina esagerata dopo la somministrazione di glucosio e l'obesità che causa una scarsa risposta periferica all'insulina, particolarmente comune nei gatti obesi. La causa dell'antagonismo insulinico è dovuta allo stato di iperinsulinemia che si verifica nell'obesità.
In terzo luogo, troviamo il diabete causato dall'eccesso di sostanze diabetogene sia per somministrazione esogena (corticosteroidi, progesterone) o da malattie che ne provocano l'aumento (iperadrenocorticismo, acromegalia), con caratteristiche simili al NIDDM.
Implicazioni cliniche
Il diabete felino colpisce gatti di tutte le età, soprattutto di età superiore ai 6 anni, con una maggiore predisposizione nei maschi.
A seconda della gravità e del periodo di evoluzione della malattia, le manifestazioni cliniche variano da sintomi lievi come la perdita di peso a quadri clinici molto seri come la chetoacidosi diabetica o il coma iperosmolare.
I sintomi del diabete nei gatti includono:
- Poliuria/polipsia (per maggiori informazioni su altre cause di polidipsia fare clic qui)
- Perdita di peso con polifagia
- lterazioni del mantello
- Alito cattivo
- Formazione di cataratte. Mentre nel cane è la complicazione più frequente, risulta molto rara nel gatto.
- Neuropatia diabetica.
- Steatosi epatica con epatomegalia.
- Infezione del tratto urinario con segni quali ematuria.
- Segni di chetoacidosi e coma iperosmolare: disidratazione, debolezza, tachipnea, vomito, odore di acetone, ipotermia e coma.
Come abbiamo anticipato, l'obesità è il principale fattore di rischio per lo sviluppo del NIDDM, essendo a sua volta una delle malattie nutrizionali più comuni nei gatti. Recenti studi hanno dimostrato che la percentuale di incidenza di obesità o di eccesso di peso corporeo nei gatti varia dal 17 al 52%. Il modo più semplice per valutare il grado di obesità o magrezza di un gatto in clinica è quello di valutare la sua condizione corporea (BCC) attraverso una scala che si sviluppa su 5 punti. Una condizione corporea ottimale coincide con il 3, che si traduce in un 22 ± 2% di grasso corporeo (per visualizzare la scala clicca qui). I principali fattori di rischio sono l'età avanzata, il sesso maschile e la castrazione.
Le ultime prove suggeriscono un aumento dello stress ossidativo dovuto all'accumulo di adipociti che crea uno stato pro-infiammatorio nel gatto obeso chiamato sindrome metabolica. Questo stato infiammatorio potrebbe spiegare la diminuzione della sensibilità all'insulina osservata nei gatti maschi castrati e obesi.
Raccomandazioni dietetiche
Come dimostrato, la perdita di peso normalizza la sensibilità all'insulina nei gatti obesi, non richiedendo insulina per il controllo nella maggior parte dei casi di diabete felino.
Pertanto, la cosa più importante è mettere in atto un piano di dimagrimento con strategie volte ad aumentare il dispendio calorico e modifiche alle linee guida dietetiche. In generale, una dieta dimagrante adattata contiene una limitazione energetica del 20-30%, è ricca di proteine, povera di grassi, contiene fibre naturali e nutrienti equilibrati. Come potenziamento metabolico, l'integrazione di flavoni di agrumi alla dieta ha mostrato miglioramenti significativi nei marcatori di stress ossidativo e nei marcatori di infiammazione, come altresì miglioramenti del profilo lipidico. Infine è necessario stimolare il comportamento innato del gatto per consentirgli di svolgere attività fisica.