Valutazione della paralisi improvvisa delle zampe posteriori del cane
Introduzione
In questi pazienti, seguire un protocollo diagnostico ordinato che tuttavia non ritardi il processo decisionale può fare la differenza tra la riacquisizione della funzione motoria degli arti o l'impossibilità di riprendere la deambulazione. Il primo passo consiste sempre nel confermare se il paziente ha una lesione neurologica e localizzarne l’origine.
Da qui si deve poi stilare un elenco di diagnosi differenziali e infine, una volta formulata la diagnosi, valutare le opzioni di trattamento e la prognosi del paziente.2
Eziologia
In base ai risultati di un recente studio,1 le cause più comuni di paraplegia acuta nel cane sono:
- Malattia del disco intervertebrale (72%),
- Causa vascolare (embolia fibrocartilaginea, trombosi aortica, ecc.) con il 4%.
- Altre possibili cause includono: fratture/sublussazioni vertebrali (3,4%), neoplasie confermate (2,5%), neoplasie sospette (2,1%), malattie infettive/infiammatorie (1,1%), pseudoparalisi (0,7%) e neuropatie periferiche (0,1%).
Nel 14% dei casi inclusi in questo studio non è stato possibile stabilire la causa della paraplegia. Le razze più rappresentate sono state il Bassotto tedesco (31,1%) e il Labrador (6,7%).
Diagnosi della paralisi improvvisa delle zampe posteriori del cane
La presenza di paraplegia implica una perdita completa della funzione motoria e localizza la lesione all'interno del midollo spinale o in un punto dal sistema nervoso periferico caudale a T2. Il primo passo nella valutazione diagnostica di questi pazienti è cercare di determinare la porzione di midollo spinale interessata. Se i riflessi sono mantenuti o aumentati, la lesione è situata tra T3-L3, mentre la diminuzione del tono e l'iporeflessia suggeriscono una lesione tra L4-S3.3
A livello diagnostico, è importante ricordare che in questi pazienti si può osservare il fenomeno di Schiff-Sherrington (pazienti con gravi lesioni toraco-lombari e un'andatura normale degli arti toracici che presentano spasticità quando posti in decubito laterale).3
L'assenza di nocicezione (percezione del dolore) implica una grave lesione del midollo spinale e una prognosi riservata/infausta, soprattutto in presenza di segni afferenti al motoneurone inferiore o se sono trascorsi molti giorni dalla comparsa della lesione. Alcuni studi suggeriscono l'esistenza di possibilità di recupero fino a 72 ore dopo la perdita di nocicezione.4
Il segmento del midollo spinale T3-L3 è quello più colpito nelle malattie spinali, mentre la mielopatia embolica fibrocartilaginea è la patologia più frequente nel segmento L4-S3. Infine, tra le vertebre L6-L7 e il sacro si osservano comunemente stenosi lombosacrale degenerativa, discospondilite, neoplasie e cisti sinoviali extradurali.2
La valutazione diagnostica di questi pazienti include solitamente emocromo, profilo biochimico, analisi delle urine e coagulogramma. D'altra parte, anche se le malattie infettive non sono tra le tre principali cause di paralisi improvvisa delle zampe posteriori del cane, sono stati descritti casi di paraplegia secondaria a leishmaniosi5 o criptococcosi,6 quindi nelle zone endemiche sarebbe importante includere nella diagnosi differenziale queste o altre malattie infettive che potrebbero essere la causa della paraplegia.
Le tecniche di diagnostica per immagini sono essenziali per formulare una diagnosi accurata del tipo e della gravità della lesione presente. Anche se una radiografia semplice può essere di ausilio nella diagnosi, in questi casi è necessario ricorrere ad altre tecniche di imaging come la mielografia, la tomografia computerizzata (TC), la mielo-TC o la risonanza magnetica. Attualmente, le più utilizzate sono queste ultime due tecniche. La risonanza magnetica, oltre ad avere valore diagnostico, può fornire anche importanti informazioni sulla prognosi. 4
Trattamento
Il trattamento della paralisi improvvisa delle zampe posteriori del cane dipenderà prevalentemente dal tipo, dalla gravità e dalla prognosi della lesione presente, nonché dalla capacità del padrone dell’animale di affrontare un eventuale intervento chirurgico.4
In molti pazienti con patologia discale, i migliori risultati si ottengono con il trattamento chirurgico. Tuttavia, nei pazienti che presentano disfunzioni neurologiche lievi o semplicemente iperestesia spinale, in caso di padroni con difficoltà economiche o di pazienti con altri problemi sistemici con elevato rischio per quanto riguarda l’anestesia generale o l’intervento chirurgico, è possibile optare per il trattamento medico (riposo rigoroso e somministrazione di farmaci antinfiammatori e analgesici).
La mielopatia embolica fibrocartilaginea non ha invece un trattamento specifico, quindi la gestione sarà basata su misure di supporto.
Conclusioni
La paralisi improvvisa delle zampe posteriori del cane rappresenta un'emergenza frequente nella clinica canina. Un buon approccio diagnostico consentirà di individuare l'origine della lesione e pianificare il trattamento più appropriato. In questo modo è possibile ottenere in numerosi pazienti un adeguato recupero funzionale.