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    L’emilaminectomia come trattamento della protrusione del disco intervertebrale

    L'emilaminectomia è il trattamento di elezione per i cani che soffrono di deficit neurologici di grado II o superiore a causa di un'estrusione dei dischi intervertebrali toracolombari. Ti spieghiamo in cosa consiste questa tecnica chirurgica e come è il post-operatorio.

    L'estrusione dei dischi intervertebrali toracolombari è la causa più comune di disfunzione del midollo spinale nei cani. L’interessamento del disco può variare da lievi dolori e atassia a paraplegia e incontinenza urinaria. Nei casi più gravi si riscontra un'assenza di sensibilità profonda. L'emilaminectomia è di solito il trattamento di elezione in presenza di un deficit neurologico.

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    Eziopatogenesi della patologia discale

    I processi degenerativi che colpiscono i dischi vertebrali sono due e possono causare altrettante tipologie di ernia del disco:

    • Estrusione nucleare o Hansen tipo I. Si tratta di un processo degenerativo caratterizzato da una metaplasia condroide del nucleo polposo del disco che solitamente porta alla sua calcificazione e causa la perdita delle proprietà idroelastiche del disco. È più comune nelle razze condrodistrofiche, quali bassotto, Jack Russell Terrier, Cocker Spaniel, pechinese, Bulldog Francese e barboncino. Solitamente si verifica in animali giovani, di circa 4 o 5 mesi di età, e si presenta in forma acuta.
    • Protrusione anulare o Hansen tipo II. Si tratta di un processo degenerativo caratterizzato da una metaplasia fibrosa del nucleo polposo, in cui sia l'anello fibroso che il nucleo polposo possono comprimere il midollo spinale. In questo caso, il nucleo polposo è circondato da un anello fibroso degenerato ma intatto. Può manifestarsi a partire dai 3 anni di età e presenta una progressione più lenta. È più comune nelle razze non condrodistrofiche, specialmente nei cani di grossa taglia che pesano più di 20 kg e hanno un'età avanzata.

    In entrambi i casi, è importante stabilire una diagnosi precoce per individuare il segmento vertebrale interessato dalla lesione e aumentare le possibilità di successo del trattamento. La diagnosi viene effettuata attraverso l'analisi dell'anamnesi e la visita generale e neurologica del paziente. Il 70% dei casi può essere confermato con una semplice radiografia, anche se, in caso di intervento chirurgico, la diagnosi deve essere confermata con una risonanza magnetica o una TAC.

    Emilaminectomia: la procedura

    L'emilaminectomia è il trattamento di elezione per i cani che soffrono di deficit neurologici di grado II o superiore. Deve essere attuata il prima possibile dopo l'insorgenza dei sintomi, per evitare danni irreversibili al midollo spinale. L'obiettivo è quello di ottenere una decompressione midollare rimuovendo il materiale discale dal canale vertebrale.

    Durante l'intervento chirurgico, si raccomanda di fare in modo che il paziente resti in posizione sternale, con una lieve inclinazione verso il lato opposto rispetto a quello dell'emilaminectomia. Per quanto riguarda la tecnica, si utilizza una sgorbia per eliminare le faccette articolari e si fresa la lamina dorsale.

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    Innanzitutto è necessario contrassegnare la finestra di forma ovale da realizzare. Quindi si inizierà la fresatura con movimenti oscillatori, dalla corticale esterna fino a lasciare solo il periostio interno, che è abbastanza sottile e può essere facilmente rimosso con un gancio Rosen. È essenziale mantenere un'irrigazione e aspirazione continua per evitare il surriscaldamento dell’area.

    Quando si apre la finestra, si possono vedere il midollo e il disco protruso. L'anello fibroso protruso viene tagliato con un bisturi e il materiale viene rimosso. Infine, viene praticata una finestra sul disco interessato e la ferita viene chiusa a strati con suture assorbibili.

    Recupero postoperatorio

    Il periodo postoperatorio dell'emilaminectomia è solitamente lungo e la prognosi è riservata. Tuttavia, una meta-analisi di 20 studi compilati da ricercatori dell' Università di Copenhagen1 ha rivelato che i cani sottoposti ad emilaminectomia si riprendono più velocemente rispetto agli animali su cui viene effettuato un trattamento conservativo. Secondo i dati di questo studio, per gli stadi 3, 4 e 5 la percentuale di recupero è, rispettivamente, del 93%, del 93% e del 61% nei casi trattati con emilaminectomia, mentre è rispettivamente del 79%, del 62% e del 10% negli animali trattati in modo conservativo.

    Un altro studio condotto presso l'Università di Messina2 ha rivelato che sia la buprenorfina che il tramadolo possono essere usati in modo sicuro per trattare il dolore postoperatorio, anche se la buprenorfina ha un effetto analgesico maggiore e più veloce. I ricercatori hanno dunque concluso che la buprenofrina sia una migliore opzione durante la prima fase del ricovero ospedaliero, mentre il tramadolo può essere un buon trattamento continuato perché presenta meno effetti collaterali.

    Riferimenti bibliografici:
    1.        Langerhuus, L. & Miles, J. (2017) Proportion recovery and times to ambulation for non-ambulatory dogs with thoracolumbar disc extrusions treated with hemilaminectomy or conservative treatment: A systematic review and meta-analysis of case-series studies. Vet J; 220: 7-16.
    2.        Giudice, E. et. Al. (2017) Postoperative pain in dogs undergoing hemilaminectomy: Comparison of the analgesic activity of buprenorphine and tramadol. Journal of Veterinary Behavior; 19: 45-49.
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