Tigna cane o dermatofitosi canina.
Cos'è la tigna nei cani e quali sono i suoi sintomi?
La dermatofitosi, conosciuta comunemente come tigna, è un’infezione cutanea causata da funghi appartenenti al genere Microsporum, Trichophyton ed Epidermophyton, essendo Microsporum canis il principale agente che causa le infezioni da tigna nei gatti.
La tigna è una malattia zoonotica comune e contagiosa, più comune nei gatti che nei cani. È comune vederla in animali che vivono in gruppo e per evitare il contagio è importante individuarla e curarla il prima possibile.
Il decorso clinico della tigna nei cani è visibile tra le 2 e le 4 settimane dopo il contagio, con una diffusione più rapida se l'animale è immunodepresso. In questo caso è possibile osservare lesioni circolari accompagnate da alopecia, che possono essere localizzate o generalizzate. La tigna nei cani, a differenza di quanto avviene nell'uomo, non provoca prurito e quindi causa minori lesioni da grattamento.
È importante formulare una diagnosi precoce, in modo da avviare un trattamento meno aggressivo. A volte è sufficiente migliorare il sistema immunitario dell'animale colpito, in modo da prevenire la diffusione del fungo. Solitamente si applica un trattamento fungicida topico sotto forma di unguento, polvere o lozione su tutto il corpo dell'animale colpito. Nei casi più avanzati di maggiore gravità viene utilizzato un antimicotico sistemico.
La tigna nei cani: tecniche diagnostiche
Tra le manifestazioni cliniche c'è la dermatofitosi nodulare (Kerion), un' infezione localizzata a livello del derma.
Alcuni dei diversi strumenti diagnostici, come la lampada di Wood, l'esame microscopico dei peli per rilevare elementi micotici e la coltura micotica, possono dare risultati falsi negativi. In questi casi deve essere eseguita un'analisi istologica con coloranti specifici.
A tal fine è stato condotto uno studio1 descrittivo, pubblicato nel 2009, su 23 cani affetti da dermatofitosi nodulare di diverse razze, sesso, età e con uno o più noduli.
Su questo campione è stato ottenuto un risultato negativo con la lampada di Wood per tutti i casi. Il maggior numero di risultati positivi (21 casi, 91%) è stato ottenuto con le impronte di essudato, che hanno mostrato artrospore all'interno dei frammenti di peli o libere tra neutrofili e macrofagi (infiammazione piogranulomatosa). In 2 casi è stato eseguito l’esame istologico. Il numero di positivi nei grattamenti cutanei in olio minerale in cerca di artrospore e/o ife è stato pari a 12, con un esame microscopico dei peli che ha mostrato artrospore in 8 casi. La coltura micotica è risultata positiva per Microsporum canis in 16 cani e per Microsporum gypseum in 1 cane, con 6 casi non identificati per coltura.
Per quanto riguarda il trattamento in questo campione, tutti i casi sono stati trattati con antimicotici sistemici e in 8 casi in associazione a terapia antibiotica; in tutti i casi, la dermatofitosi nodulare si è risolta tra le 4 e le 8 settimane.
Bibliografia:
1.CORNEGLIANI L, PERSICO P, COLOMBO S. DERMATOFITOSIS NODULAR CANINA (KERION): 23 CASOS. VET DERMATOL. 2009 APR 7.