Tigna nei cani: diverse tecniche per il rilevamento della dermatofitosi nodulare
Introduzione
La tigna nei cani o dermatofitosi è un' infezione cutanea causata da funghi del genere Microsporum o Trichophyton.
Dermatofitosi nodulare: come si presenta?
La dermatofitosi nodulare o kerion è una delle presentazioni cliniche di tigna nei cani, anche se secondo uno studio dell'Università di Cordoba1 si stima che la sua incidenza tra tutte le dermatofitosi sia del 12%.
Si tratta di una risposta infiammatoria granulomatosa, solitamente causata da Microsporum gypseum.
Poiché questo dermatofita si trova nel terreno, è comune che il kerion si sviluppi sul muso o sugli arti del cane. Di solito si presenta come una lesione unica, prominente, nodulare e localizzata, accompagnata da alopecia.
Problemi nella diagnosi della dermatofitosi
Gli effetti collaterali causati dai farmaci antimicotici, soprattutto a livello epatico, unitamente al prolungato tempo di trattamento richiesto dalla tigna nei cani fino alla sua totale remissione, rendono necessario partire da una diagnosi accurata. La terapia antimicotica non deve essere raccomandata sulla base di un'ipotesi clinica.
Tuttavia, nella pratica veterinaria non è raro che la dermatofitosi venga confusa con altre malattie, come la follicolite stafilococcica. Uno dei problemi principali è che i dermatofiti attaccano il follicolo pilifero, cosicché la lesione primaria visibile è una papula follicolare, e solo in uno stadio più avanzato verranno invasi i follicoli adiacenti producendo le classiche lesioni circolari alopeciche con desquamazione centrale. Per individuare la dermatofitosi nodulare è dunque fondamentale ricorrere a diverse tecniche diagnostiche.
Tigna nei cani: tecniche diagnostiche per la dermatofitosi nodulare
Tra i diversi strumenti diagnostici per la dermatofitosi nodulare ce ne sono alcuni, come la lampada di Wood, l'esame microscopico dei peli per rilevare elementi micotici e la coltura fungina, che possono dare risultati falsi negativi. In questi casi deve essere eseguita un'analisi istologica con coloranti specifici.
Per valutare l'affidabilità delle diverse tecniche diagnostiche è stato condotto uno studio descrittivo,2 pubblicato nel 2009, su 23 cani con dermatofitosi nodulare di diverse razze, sesso, età e con uno o più noduli.
Nello studio in questione è stato ottenuto un risultato negativo con la lampada di wood per tutti i casi. Il maggior numero di risultati positivi (21 casi, 91 %) è stato ottenuto con le impronte di essudati, che hanno mostrato artrospore all'interno dei frammenti di peli o libere tra neutrofili e macrofagi (infiammazione piogranulomatosa). In 2 casi è stato eseguito l’esame istologico. Il numero di positivi nei raschiamenti cutanei in olio minerale in cerca di artrospore e/o ife è stato pari a 12 con un esame microscopico dei peli che ha mostrato artrospore in 8 casi. Nello studio, la coltura micotica è risultata positiva per il Microsporum canis in 16 cani e per il Microsporum gypseum in 1 cane, con 6 casi in cui la coltura micotica non ha consentito di identificare l’agente causante.
Per quanto riguarda il trattamento, tutti i casi sono stati trattati con antimicotici sistemici e in 8 casi in concomitanza con l'antibioterapia; in tutti i casi, la dermatofitosi nodulare si è risolta in un periodo compreso tra le 4 e le 8 settimane.