Scabbia nei gatti. Descrizione della rogna notoedrica
Notoedres Cati: questo acaro è esclusivo dei gatti ed è responsabile della rogna notoedrica nei felini. Ha una presentazione pruriginosa e squamosa, oltre ad essere estremamente contagiosa. Inizialmente, gli acari si insediano e causano gravi infezioni cutanee sulla testa e sulle orecchie dell'animale, ma possono diffondersi anche in altre aree del corpo.
Cheyletiella spp: questo tipo di acaro produce la scabbia cheyletiellosi, conosciuta anche con il nome di “malattia della forfora che cammina”. Produce un quadro gravemente squamoso accompagnato da prurito. È molto contagiosa negli allevamenti e nelle comunità con scarsa igiene.
Otodectes cynotis: è causa della scabbia otodettica, una malattia cutanea derivante dalla moltiplicazione di questo acaro nel canale uditivo esterno. È accompagnata da squame, croste e secrezioni di colore scuro.
Demodex Cati: responsabile della demodicosi. Molto più comune nei cani, anche se occasionalmente può colpire anche i gatti, nei quali è spesso associata a cause di immunosoppressione virale o metaboliche. Esiste una varietà prodotta da Demodex Gatoi considerata contagiosa tra i gatti, ma è molto rara.
Eziologia della rogna notoedrica
Gli acari notoedrici sono strettamente correlati agli acari della rogna sarcoptica nei cani, quindi le due infezioni presentano una certa somiglianza.
Il ciclo completo dura circa 21 giorni si svolge sull’ospite. La femmina e il maschio si accoppiano sulla superficie cutanea del gatto, su cui successivamente la femmina scava delle gallerie. Nei punti di penetrazione si formano le papule pruriginose.
Segni clinici della rogna notoedrica
I segni clinici sono caratterizzati da un prurito intenso, croste e papule eritematose, seborrea, alopecia e piodermite. Solitamente ha inizio con croste e squame nella zona mediale del padiglione auricolare, progredisce fino a coinvolgere il muso e il collo e può arrivare ad estendersi ad altre parti del corpo, come gli arti. Ciò significa che può colpire tutto il corpo del gatto. Senza nessun trattamento, i sintomi cutanei possono diventare cronicizzarsi, portando a ipercheratosi e iperpigmentazione.
Diagnosi della rogna notoedrica
Il veterinario stabilirà una diagnosi definitiva eseguendo un esame obiettivo completo, esplorando la pelle con una lampada di Wood e prelevando raschiamenti delle aree interessate (confermando la presenza di acari al microscopio). Trattandosi di una malattia della pelle, si dovrà eseguire una diagnosi differenziale con altre patologie analoghe, soprattutto quelle associate a prurito quali demodicosi, dermatite atopica, dermatite da Malassezia, follicolite batterica e allergia alimentare, per citarne alcune.
Trattamento della rogna notoedrica
Il trattamento della rogna notoedrica varia a seconda del livello di infezione e della situazione specifica del gatto.
Il trattamento deve essere applicato al gatto infetto e agli altri gatti che convivono con lui. Molti trattamenti topici possono essere tossici per i gatti, quindi il più indicato è l'uso di ivermectina (300 mcg/kg ogni 7-14 giorni, via sottocutanea), selamectina in spot-on (6 mg/kg, due applicazioni con un intervallo di 14 giorni) e moxidectina (400 mcg/kg ogni 14 giorni). Si applicherà Amitraz allo 0,25% con frizioni settimanali per almeno 1 mese (la sua tossicità è più elevata nei gatti, meglio usare l'ivermectina). Il trattamento deve essere protratto finché i raschiamenti non sono negativi e non cessano i sintomi. Quando è presente un'infezione batterica secondaria, solitamente si rende necessaria la somministrazione di antibiotici.