Piometra nelle gatte
La piometra è una patologia infettiva del sistema riproduttivo durante la maturità sessuale della gatta, costituita da un’infezione secondaria e opportunistica che sale attraverso l’utero affetto da iperplasia endometriale cistica.
La piometra è maggiormente frequente negli animali di età avanzata, soprattutto a partire dagli 8 anni di età o nelle gatte sottoposte a precedenti terapie con estrogeni o progestinici. Sebbene siano stati descritti casi sia di cagne che di gatte, in queste ultime è meno frequente. Questa differenza può essere spiegata con il fatto che la gatta deve essere coperta dal maschio per poter ovulare e iniziare la fase progestinica del ciclo o perché le gatte vengono più frequentemente sottoposte a ovarioisterectomia.
Come si individua?
Sebbene la sintomatologia della piometra nella gatta possa essere variabile, di solito si nota una perdita vaginale con un flusso prevalentemente mucoso, purulento o muco-emorragico. Tale perdita è dovuta all’apertura del collo dell’utero e di solito si verifica circa 4 settimane dopo il calore. Tuttavia, a volte possono comparire sintomi clinici sistemici quali febbre, vomito, diarrea, poliuria/polidipsia (nel contesto del diabete insipido nefrogenico di origine tossico-metabolica) o anche manifestazioni neurologiche come letargia, inappetenza ecc.
Anche se meno frequentemente, a volte il collo dell’utero è chiuso e determina una distensione addominale con possibilità di rottura della parete dell’utero. Questa complicanza relativamente frequente comporta una maggiore gravità, che può portare anche a shock settico ipovolemico (azotemia prerenale, disidratazione, coma, alterazione della regolazione della temperatura corporea).
In cosa consiste il trattamento?
Attualmente il trattamento scelto per curare la piometra è l’intervento chirurgico, in particolare l’ovarioisterectomia.1 È tuttavia tassativo valutare prima la situazione clinica della gatta e introdurre una cura di supporto precoce (fluidoterapia, antibiotici ad ampio spettro). Un dato estremamente importante è che si tratta di un’infezione opportunistica in un endometrio modificato, per cui la risoluzione solo con antibiotici è molto difficile e la chirurgia rimane la principale arma terapeutica.
In alcuni casi non è possibile effettuare un approccio chirurgico (ad esempio, se c’è un particolare interesse riproduttivo). È possibile aggiungere alla terapia antibiotica una cura con prostaglandine F2 (che si traduce in un aumento della contrattilità uterina, nel rilassamento del collo dell’utero e nell’inibizione della percentuale di progesterone) in dosi di 0,1-0,25 mg/kg/12-24 h per 3-5 giorni (fino a quando l’utero viene svuotato). Si ricorda che la terapia medica è controindicata in animali molto vecchi (8 o 9 anni) o molto deboli, con la cervice chiusa (pericolo di rottura dell’utero) o con una gestazione in corso (rischio di aborto).
Qual è la prognosi quando si inizia la cura?
I casi non complicati presentano una buona prognosi dopo l’intervento chirurgico. Tuttavia, la prognosi diventa riservata in presenza di complicanze, per evidenziare la rottura dell’utero con peritonite associata che può comportare una compromissione emodinamica. In questo caso, la terapia antibiotica deve essere continuata per almeno 10 giorni dopo l’intervento chirurgico.
Anche se la chirurgia continua ad essere la terapia di elezione, nei casi di trattamento medico in gatte con il collo dell’utero aperto sia calcola che la remissione sia del 100%, con una fertilità all’80%. Va tuttavia considerato il fatto che esiste un’alta probabilità di recidiva della piometra in una gatta trattata con prostaglandine.
È possibile prevenirla?
La sterilizzazione preliminare della gatta costituisce il principale fattore di prevenzione della patologia. Una gatta sterilizzata con un adeguato stato di salute avrà un sistema immunitario maggiormente in grado di affrontare infezioni opportunistiche, per cui è di fondamentale importanza garantirne la salute attraverso una corretta alimentazione, che ben si adatti alle esigenze dell’animale sterilizzato, cure igieniche e controlli di routine da parte dello specialista.