Parassiti intestinali nei gatti: prevalenza e fattori di rischio
Parassiti intestinali nei gatti domestici
Oltre la metà (50,7%) della popolazione di gatti domestici è stata infettata da almeno un parassita con un elevato livello di coinfezione.
Per quanto riguarda i parassiti intestinali interni o endoparassiti: dall'analisi macroscopica e microscopica dei campioni fecali, il 35,1% dei gatti è risultato positivo agli endoparassiti (elminti gastrointestinali, protozoi o vermi polmonari). L'elmintosi gastrointestinale è stata riscontrata nel 25,7% dei gatti, le infezioni da protozoi nel 13,5% dei gatti e i nematodi respiratori nel 5,5% dei gatti.
Tra i nematodi gastrointestinali, che sono stati registrati nel 20,5% dei gatti esaminati, il Toxocara cati è stato individuato nel 19,7%, l’A. Tubaeforme/Uncinaria stenocephala nell'1,4% e il Toxascaris Leonina nello 0,3% dei gatti. Protozoi gastrointestinali sono stati trovati nel 13,5% dei gatti: il 9,7% e il 3,2% dei campioni sono risultati positivi rispettivamente a Cystoisospora Spp. e a Giardia spp. A. abstrusus è stato identificato nel 4,1% dei 1115 gatti esaminati.
Per quanto riguarda i parassiti intestinali esterni o ectoparassiti: il tasso complessivo di infestazione di gatti con ectoparassiti è stato del 29,6%. Gli acari delle orecchie sono stati identificati nel 17,4% dei gatti esaminati, seguiti dalle pulci nel 15,5%, dalle zecche nell'1,2% e da altri ectoparassiti nell'1,4% dei casi.
Quadro clinico
A seconda del parassita, l'infestazione da parassiti intestinali può causare lievi disturbi gastrointestinali, insufficienza dello sviluppo, anemia o anoressia, fino a casi più gravi, in particolare nei gatti piccoli con un’elevata carica parassitaria. Alcuni parassiti dei gatti hanno un potenziale zoonotico, come nel caso di alcuni nematodi
come il Toxocara cati e l’Ancylostoma tubaeformae, rispettivamente responsabili delle malattie viscerali/oculari e della larva migrans cutanea. Tra i protozoi, il Toxoplasma gondii è di grande importanza per la salute pubblica. Gli ectoparassiti possono causare danni diretti come prurito e reazioni allergiche, ma hanno anche un potenziale ruolo vettoriale: le pulci, ad esempio, sono coinvolte nella trasmissione di agenti patogeni zoonotici, in particolare Bartonella Henselae, l'agente che causa la malattia da graffio di gatto.
Fattori di rischio
- Toxocara cati. Sono state riscontrate correlazioni significative con i seguenti criteri: età (superiore ai 24 mesi), accesso all'esterno (accesso frequente), frequenza di trattamento anti-elmintico (meno frequente), numero di gatti in casa (famiglie con più di 3 gatti) e centro di esame.
- Aelurostrongylus abstrusus: sono state trovate significative correlazioni tra l'accesso all'esterno (maggiore frequenza di uscita) e la posizione. L'età non era significativamente legata al coinvolgimento dei polmoni.
- Otodectes cynotis: sono state riscontrate correlazioni significative tra l'infestazione da acari e l'accesso all'esterno, la presenza di più animali domestici in famiglia e l'ubicazione. Non è stata riscontrata alcuna differenza significativa in termini di età.
- Ctenocephalides spp: sono state trovate correlazioni significative tra l'infestazione di pulci e l'ubicazione o l'accesso all'esterno, senza una relazione significativa tra l'infestazione di pulci e l'età o il numero di più animali domestici in casa.
Questo studio conclude che il coinvolgimento di parassiti intestinali non è un evento raro nelle popolazioni di gatti europei; si ha una prevalenza di multiparassitismo statisticamente significativa con una tendenza all'infestazione sia endo che ectoparassitaria dovuta a fattori di rischio comuni.