Pancreatite gatto. Confronto della sensibilità delle tecniche diagnostiche
I segni clinici più comuni sono anoressia e letargia. Possono verificarsi anche vomito, perdita di peso, diarrea e dolori addominali. L'esame obiettivo di solito rivela ipotermia, disidratazione e ittero.
Le anomalie biochimiche quali ipoalbuminemia, iperbilirubinemia, ipercolesterolemia e ipoglicemia sono comuni, ma non decisive. La diagnosi di pancreatite nei gatti è aumentata grazie all'avanzamento e allo sviluppo di test sierologici e di imaging, come l'ecografia addominale e la TAC.
Confronto della sensibilità di diversi test diagnostici per la pancreatite nei gatti
Tra il settembre 1997 e il gennaio 1999, 21 gatti affetti da pancreatite sono stati valutati presso la Small Animal Clinic della School of Veterinary Medicine di Hannover, in Germania. Durante il periodo di studio di 17 mesi, i gatti hanno presentato sintomi compatibili con la pancreatite, quali apatia, vomito, anoressia e dolori addominali. Tutti gli animali manifestavano sintomi di infiammazione del pancreas durante la laparotomia esplorativa.
Risultati della patologia clinica
Il 62% dei gatti con pancreatite aveva una conta dei globuli bianchi alta in maniera anomala. Un gatto presentava leucopenia, due gatti anemia e due gatti iperglicemia. Il 38% soffriva di iperbilirubinemia e il 33% di azotemia.
Laparotomia esplorativa e istopatologia
La pancreatite è stata diagnosticata macroscopicamente in tutti i 21 gatti. Il risultato dell'esame istopatologico della biopsia svolta su 10 gatti ha consentito di classificare gli animali con pancreatite cronica o acuta. Cinque gatti avevano un'infiammazione neutrofila con lesioni necrotizzanti. Un gatto presentava una pancreatite purulenta acuta con numerosi neutrofili, tuttavia in assenza di necrosi. Tre gatti con pancreatite cronica presentavano vari gradi di fibrosi e infiltrazione multifocale di cellule linfocitarie. Un gatto aveva un adenocarcinoma pancreatico con infiammazione acuta secondaria.
In 14 gatti su 21 sono stati diagnosticati ulteriori disturbi: infiammazione gastrointestinale, diabete mellito, corpi estranei intestinali o linfoma intestinale.
Radiografia addominale ed ecografia
La radiografia addominale è poco sensibile e deve essere eseguita in associazione ad altri test più specifici. I risultati radiografici ottenuti nello studio sono stati la diminuzione del contrasto nell'addome craniale (sei gatti), la dilatazione dell'intestino tenue (cinque) e la presenza di massa addominale in posizione craniale (due).
È difficile diagnosticare la malattia basandosi solo sull'ecografia addominale, sebbene abbia una maggiore utilità e sensibilità rispetto alla radiografia. I dati più significativi ottenuti con l’ecografia sono stati i cambiamenti nell’ecogenicità: ipoecogenicità del pancreas e iperecogenicità del grasso peripancreatico. In alcuni casi sono stati osservati anche fibrosi, aumento delle dimensioni del pancreas, versamento addominale, calcificazione e lesioni della cavità.
Tomografia computerizzata
Una TAC con contrasto dell'addome è stata eseguita su 10 gatti. Con questa tecnica sono state riscontrate evidenze prove di necrosi pancreatica in due soli gatti.
Marcatori sierici. Tripsina immunoreattiva felina (fTLI)
Consiste in un'immunoanalisi che misura il tripsinogeno e la tripsina nel siero. Nello studio condotto sui 21 gatti il risultato è stato di 127,5 /- 109,5 µg/l (media /- intervallo SD 24-500 µg/l). In 14 gatti che soffrivano di altre complicazioni è stato di 153,9 /- 124,3 µg/l (media /- intervallo SD 29-500 µg/l). La fTLI nel siero aveva una sensibilità dell'86% con un valore di 49 µg/l come limite superiore del campo di controllo e del 33% con il valore di 100 µg/l.
Possiamo concludere che la fTLI sembra essere il test più utile per la diagnosi della pancreatite felina, tuttavia risulta opportuna la combinazione con gli altri metodi qui menzionati per ottenere una diagnosi definitiva e per poter distinguere la pancreatite cronica da quella acuta.