Otite nei cani da Pseudomonas. Cause associate
I fattori predisponenti favoriscono lo sviluppo dell'otite: un'anomalia anatomica che provoca importanti cambiamenti nel microclima del canale uditivo (orecchie grandi e cadenti, come nel Cocker Spaniel), ostruzione dell'orecchio o aumento di umidità e temperatura.
Infine, troviamo i fattori perpetuanti. In seguito a un fattore primario ci sono infezioni da batteri e lieviti che complicano e impediscono la guarigione. In questo articolo ci concentreremo sull'otite nei cani da Pseudomonas aeruginosa.
La diagnosi di otite si basa sulla valutazione clinica, sull'esame otoscopico del canale uditivo esterno e sul tampone citologico degli essudati auricolari. I segni clinici includono infiammazione, eritema, prurito, dolore alla palpazione della cartilagine auricolare, secrezione auricolare, odori sgradevoli, croste, desquamazione e scuotimenti della testa. L’esame citologico serve per confermare la presenza dell’infezione, così come il tipo e il numero di microrganismi presenti.
È stato eseguito uno studio in cui sono stati inclusi 60 cani con otite unilaterale (32 cani) o bilaterale (28 cani). Sono state valutate le cause principali, l'età di insorgenza e il tempo intercorso tra la diagnosi e lo sviluppo dell'otite da Pseudomonas. Le informazioni ottenute dallo studio sono riportate di seguito:
- Le cause primarie più comuni di otite nei cani con infezioni da Pseudomonas sono state, in ordine decrescente di frequenza, allergie (42 cani), masse (8), malattie endocrine (7) e malattie autoimmuni (3).
- Le infezioni da Pseudomonas si sono sviluppate più rapidamente in presenza di una malattia autoimmune o di masse rispetto alle allergie e alle endocrinopatie.
- L'età media di insorgenza dell'otite e il tempo trascorso per giungere alla diagnosi di otite canina da Pseudomonas varia a seconda della causa. Negli animali con otite allergica l’età media era di 40 mesi (28 mesi), in presenza di malattia endocrina di 56 mesi (19 mesi) e nei cani con masse di 99 mesi (10 mesi).
Il trattamento dell’otite da Pseudomonas nei cani
Le orecchie infette da Pseudomonas possono essere tra i casi più impegnativi in ambito clinico. L'aspetto più importante è determinare la causa principale e i fattori perpetuanti dell'otite. Il trattamento dell’otite da Pseudomonas dovrebbe comportare un approccio terapeutico a componenti multipli.
L'obiettivo del trattamento consiste nel mantenere il condotto uditivo pulito e privo di essudato, eliminare la causa primaria e controllare le infezioni batteriche e fungine opportunistiche. Per la prima parte e a seconda della gravità del quadro clinico, verranno utilizzate sostanze detergenti e ceruminolitiche o, in caso di bisogno, corticosteroidi topici. Nei casi più gravi, l'orecchio sarà pulito in anestesia generale.
Una volta che il condotto uditivo è stato pulito, verrà applicato un trattamento a seconda dell'agente coinvolto: antibiotici, acaricidi o antimicotici, per via topica e parenterale e/o orale, in modo da favorire la risoluzione del processo.
Quando l'infezione è da Pseudomonas, si raccomanda l'uso di antibiotici, soprattutto ciprofloxacina o enrofloxacina. La dose normalmente utilizzata è di 11 mg/kg due volte al giorno (BID), che è superiore a quella indicata sull'etichetta, poiché la comparsa di resistenze è comune. I cani con otiti medie richiedono spesso 2 mesi di terapia antibiotica sistemica.
Per affrontare la causa primaria possiamo adottare le seguenti misure:
- Estrazione del corpo estraneo.
- Insetticidi topici, comprese le gocce auricolari o ivermectina (200-400 mcg/kg s.c.), da ripetere dopo 15 giorni nell’otite otodettica.
- Corticosteroidi topici e sistemici nell'otite esterna allergica.
- Corticosteroidi sistemici a dosi immunosoppressive nell'otite associata a malattie autoimmuni.
- Corticosteroidi, antibiotici e antimicotici topici combinati con gocce ceruminolitiche, detergenti e astringenti nell'otite seborroica o associata a malattie endocrine.