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    Epilessia nei gatti: testi diagnostici e terapia

    Anche se gli attacchi sono meno frequenti nei gatti rispetto ai cani, l’epilessia è una delle forme più comuni di malattia neurologica nei pazienti felini.

    Epilessia nei gatti: Prevalenza ed eziologia

    I gatti possono avere sia crisi focali (parziali) che generalizzate e le cause si dividono tra malattie primarie, che non presentano una causa di fondo (ad esempio l’epilessia idiopatica), e malattie secondarie. I gatti con attacchi secondari a patologie hanno una lesione strutturale sottostante o una malattia metabolica. Esiste anche l’epilessia criptogenetica (secondaria), in cui vi è il sospetto di una malattia sottostante che tuttavia non è stata identificata. I gatti colpiti sono di tutte le fasce d’età. Quelli con epilessia idiopatica tendono ad essere più giovani (circa 3,5 anni) rispetto ai gatti con crisi secondarie a patologie (circa 8 anni).

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    Epilessia nei gatti: Sintomi

    I sintomi delle crisi convulsive generalizzate sono:

    • Perdita di conoscenza.
    • Alterazione motoria con comparsa di contrazioni toniche.
    • Contrazioni muscolari cloniche.
    • Alterazioni neurovegetative con ipersalivazione, minzione, defecazione, ecc.

    I sintomi nelle crisi convulsive localizzate sono più difficili da riconoscere perché solitamente si evolvono in breve tempo in crisi generalizzate:

    • Riduzione dello stato di attenzione.
    • Possibilità di allucinazioni sensoriali con miagolii, aggressività, ecc.
    • Disturbi motori localizzati.

    epilessia nei gatti

    Crisi epilettiche nei gatti: Test diagnostici

    • Il primo passo consiste nella diagnosi differenziale delle crisi con altri quadri che presentano sintomi analoghi, tra cui sincope (rara nei gatti), patologia vestibolare, ecc.
    • Anamnesi per individuare fattori predisponenti. È necessario ottenere informazioni in merito a malattie precedenti, vaccinazioni, possibilità di intossicazione e traumi cranio-encefalici.
    • Esame obiettivo e neurologico: per individuare eventuali anomalie. L’esame neurologico dovrebbe comprendere la valutazione comportamentale, della locomozione, delle reazioni posturali, di tutti i riflessi e dei nervi cranici.
    • Patologia clinica: emocromo, biochimica ematica, tiroide, acidi biliari, controllo della pressione arteriosa e analisi delle urine.
    • Diagnostica avanzata: risonanza magnetica o TAC e analisi del liquido cerebrospinale.

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    Epilessia nei gatti: Terapia

    Poiché ogni episodio epilettico ha il potenziale di aumentare il numero di focolai epilettici nel cervello, nel caso dei gatti che presentano epilessia si raccomanda una terapia aggressiva.

    FENORBARBITAL

    Farmacologia:

    • L’emivita di eliminazione nei gatti è di 34-50 ore.
    • Livelli terapeutici raccomandati: 23-30 μg/ml.
    • Viene usato come prima linea di trattamento.

    Formulazioni: p.o. e e.v.

    Effetti avversi:

    • Sedazione, atassia.
    • Polidipsia, poliuria, polifagia.
    • La tossicità epatica come complicazione non è stata descritta nei gatti.
    • Occasionalmente sono state descritte leucopenia, trombocitopenia e ipersensibilità cutanea. Queste reazioni scompaiono dopo la sospensione della cura.

    Dose:

    Dose di mantenimento nei gatti: 2,5 mg/kg p.o. ogni 12 ore.

    Monitoraggio:

    • Monitorare le concentrazioni terapeutiche del fenobarbital nel siero 2-3 settimane dopo l’inizio del trattamento.
    • Eseguire un emocromo ed esami biochimici (acidi biliari compresi) ogni 6-12 mesi, o prima se si verifica un problema.

    DIAZEPAM

    Farmacologia:

    • L’emivita di eliminazione nei gatti è di 15-20 ore.
    • La tolleranza è rara nei gatti.
    • Viene somministrato quando il trattamento con fenobarbital risulta inefficace o è controindicato.

    Effetti avversi:

    • Associato a tossicità epatica mortale nei gatti: se ne dovrebbe limitare l’uso per via orale. Se si usa questo farmaco è necessario tenere monitorati gli enzimi epatici. Se ne sconsiglia pertanto la somministrazione per via orale.
    • La formulazione endovenosa non è associata alla tossicità epatica.

    BROMURO DI POTASSIO

    Farmacologia:

    L’emivita di eliminazione nei gatti è di 11 giorni.

    Effetti avversi:

    • Polmonite allergica nei gatti (si verifica nel 35-42% dei gatti)
    • Il bromuro non è efficace come antiepilettico nei felini.

    LEVETIRACETAM

    Farmacologia:

    • Si tratta di un nuovo farmaco antiepilettico. Il suo meccanismo d’azione non è ancora del tutto noto, ma sembra differire da quello degli antiepilettici convenzionali.
    • L’emivita di eliminazione nei gatti è di 3 ore.
    • Biodisponibilità orale quasi completa.
    • Il cibo non ne influisce sull’assorbimento.
    • Nessun metabolismo epatico; escrezione renale mediante filtrazione glomerulare.

    Dose:

    Dose: 20 mg/kg p.o. ogni 8 ore

    Effetti avversi:

    • Rari; letargia e inappetenza
    • I livelli terapeutici sono estrapolati dall’uomo (5-45 μg/ml).

     Monitoraggio:

    Il monitoraggio è raccomandato 1 settimana dopo l’inizio del trattamento e deve essere effettuato ogni 6-12 mesi.

    Lo scopo del monitoraggio è quello di regolare la dose e non di evitare gli effetti avversi, in quanto il levetiracetam presenta un ampio margine di sicurezza.

    ZONISAMIDE

    Farmacologia:

    • Si tratta di una sulfonamide anticonvulsivante, utilizzata con successo nei cani.
    • Metabolismo epatico senza induzione.
    • L’emivita di eliminazione nei gatti è di 33 ore.

    Effetti avversi:

    Anoressia, diarrea, vomito, atassia, sonnolenza.

    PREGABALINA

    Non sono disponibili informazioni sui gatti, ma solo sui cani.

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