Colite parassitaria nel gatto: agenti principali
Le infezioni che causano diarrea nel gatto sono provocate da diversi microrganismi: virus, batteri o parassiti. Alcuni degli agenti parassitari che causano la colite infettiva sono:1
- Toxoplasma
- Coccidie
- Giardia
- Vermi tipo ascaridi o anchilostomi
Segni clinici della colite nel gatto
Oltre ai cambiamenti nella forma e nel colore delle feci, la diarrea causata da un'infezione parassitaria può essere accompagnata da altri segni clinici, quali:1
- Ematochezia (sangue nelle feci). Il sangue nelle feci indica un interessamento della mucosa intestinale, con un possibile rischio di setticemia, che a sua volta può portare alla comparsa di febbre.
- Febbre.
- Tenesmo.
- Vomito.
- Dischezia.
- Polidipsia.
Diagnosi differenziale
I segni di cui sopra sono caratteristici di diversi tipi di diarrea. Il vomito e la polidipsia sono maggiormente associati a problemi dell'intestino tenue, mentre il tenesmo e la dischezia sono tipici delle affezioni dell'intestino crasso.1 Non tutte le infezioni parassitarie colpiscono il sistema digestivo allo stesso modo: Giardie e Toxoplasmi sono più frequenti nella diarrea dell’intestino tenue, mentre Coccidie alla diarrea dell’intestino crasso o mista.2
Diagnosi
Si rendono necessari un'anamnesi e un esame obiettivo adeguati per consentire al veterinario di determinare l’esistenza di complicazioni della diarrea o il coinvolgimento di altri organi.1
Per individuare l'origine della diarrea possono essere eseguiti ulteriori test, come un emocromo o un pannello biochimico, poiché l'anemia indica un'infestazione parassitaria, oltre all'analisi delle feci. Quest'ultima è essenziale in tutti i processi diarroici e consiste in un esame macroscopico della consistenza delle feci, nonché del colore e della presenza o assenza di sangue, e un esame microscopico tramite flottazione fecale per rilevare direttamente la presenza di parassiti.1
Anche l'uso di particolari tinture può essere d’ausilio nell’individuare l'eventuale presenza di lipidi, fibre muscolari o sangue. Nella determinazione dei processi infiammatori del tratto intestinale possono intervenire altre tecniche, ad esempio il test antigenico, la colorazione mediante blu di metilene o reattivo di Lugol per le Giardie e altri protozoi, la coltura cellulare per la rilevazione dei protozoi e la PCR o gli anticorpi monoclonali per confermare la presenza di Giardie o Coccidie nei casi difficili.2
Trattamento
Il trattamento della diarrea si concentrerà sulla causa primaria che l’ha scatenata. Una volta confermata la positività, il trattamento consiste in antiparassitari sistemici o antibiotici, tenendo presente che questi ultimi possono essere controproducenti e prolungare o aggravare lo stato diarroico poiché non sono specifici, con la possibilità di eliminare parte della flora intestinale.2
Inoltre, il trattamento deve essere sintomatico, evitando la disidratazione con l'assunzione sufficiente di liquidi e gastroprotettori. Se il gatto mantiene un'attività normale nonostante la comparsa della diarrea, un digiuno di 24-48 ore può essere sufficiente a fermare l’affezione. La dieta morbida è indicata quando la diarrea dell’intestino tenue o il vomito sono i primi sintomi, mentre una dieta ricca di fibre è d’aiuto per la diarrea dell’intestino crasso.2
Prevenzione
Per prevenire questo tipo di malattia è opportuno limitare per quanto possibile il contatto dei gatti con le fonti di infezione: ciò significa non permettere loro di uscire di casa o, se lo fanno, non poter cacciare. In caso di infezioni ricorrenti come la giardiasi in cucciolate di gattini, la vaccinazione può essere efficace.2
Un'altra strategia preventiva è la sverminazione, con tempi adeguati e tenendo conto delle circostanze di ogni singolo gatto.
La diagnosi della colite infettiva nel gatto che causa diarrea è importante al fine di ottimizzare la gestione del paziente. A tal proposito si ricorda che la dieta svolge un ruolo chiave nei processi diarroici.3 Per questo motivo, anche se la diarrea scompare, è consigliabile mantenere una dieta morbida o di prescrizione tipo ADVANCE gastroenterico per almeno tre giorni.