Linfoadenomegalia metastatica nei cani: studi citologici
I linfonodi svolgono un ruolo fondamentale nel sistema immunitario cellulare e umorale, per cui è comune il coinvolgimento dei linfonodi in diverse patologie. A causa del loro ruolo nel drenaggio linfatico, di solito sono organi bersaglio sia nei processi infiammatori localizzati che nei casi di metastasi tumorali. Pertanto, lo studio citologico dei linfonodi è diventato uno strumento diagnostico essenziale nella pratica veterinaria.
Infatti, la citologia dei campioni linfonodali è la tecnica diagnostica di elezione quando si riscontra un aumento dei linfonodi, localizzato o generalizzato. Grazie a questa tecnica, una patologia linfoide benigna può essere rapidamente differenziata da un processo maligno.
Linfoadenomegalia metastatica: tipologie di tumori e aree interessate
La comparsa di metastasi linfonodali dipende dal tipo di tumore primitivo ed è un importante fattore prognostico, specialmente nei casi di tumori maligni al seno e di trasformazioni tumorali dei mastociti. Uno studio condotto presso l'Università di Scienze della Vita di Varsavia1 ha rivelato l'esistenza di tumori metastatici secondari nel 10% dei cani con linfonodi ingrossati.
Tuttavia, uno studio2 più recente svolto su 125 cani ha rilevato neoplasie metastatiche nel 40% dei casi analizzati. Il tumore più comune associato alla linfoadenomegalia metastatica è stato il mastocitoma, che rappresentava il 32% di tutti i casi.
Infatti, la linfoadenomegalia metastatica nei cani deriva solitamente dalla diffusione di trasformazioni tumorali dei mastociti. In questi casi, la linfoadenomegalia è solitamente massiva, con conseguente completa sostituzione del tessuto linfonodale con mastociti neoplastici, indipendentemente dai linfonodi interessati.
La linfoadenomegalia metastatica colpisce prevalentemente i linfonodi inguinali mandibolari, prescapolari e superficiali, anche se la localizzazione delle metastasi è direttamente correlata alla zona in cui si trova il tumore primitivo.
Gli adenocarcinomi metastatici, dovuti prevalentemente agli adenocarcinomi delle ghiandole mammarie, e i melanomi sono risultati essere meno comuni. I melanomi sono risultati essere più comuni nella cavità orale, i tumori dei mastociti negli arti posteriori e gli adenocarcinomi nelle ghiandole mammarie. Altre tipologie di tumori si diffondono in modo più uniforme in diverse aree.
La sensibilità degli studi citologici
È fondamentale eseguire un attento esame dei linfonodi, in quanto forniscono preziose informazioni cliniche per determinare lo stadio della linfoadenomegalia metastatica. Nel primo studio di cui sopra, è stato riscontrato che un esame citologico di campioni di buona qualità può diagnosticare con precisione oltre il 90% dei casi di linfoadenomegalia.
Un'altra ricerca, condotta presso l’University of Pennsylvania3 su 37 cani e 7 gatti, ha dimostrato che la citopatologia è la tecnica diagnostica più sensibile per la rilevazione delle metastasi linfonodali, con un'affidabilità del 96-100%, che supera non solo la palpazione fisica ma anche l'esame istologico di campioni di agobiopsia centrale, la cui sensibilità è stata stimata intorno al 64%.
Uno dei principali problemi nella diagnosi consiste nel fatto che non esistono criteri citologici standardizzati per differenziare i mastociti neoplastici dai mastociti reattivi, il che complica la diagnosi di micrometastasi nei linfonodi causate dai mastociti.
Tuttavia, uno studio pubblicato sulla rivista Veterinary and Comparative Oncology4, convalidato da altre ricerche, ha suggerito criteri citologici più precisi per la determinazione della malattia metastatica dei mastociti nei linfonodi regionali:
- Eliminazione del tessuto linfoide da parte dei mastociti.
- Presenza di aggregati.
- Pleomorfismo chiaro.
- Anisocitosi, anisocariosi e/o granulazione ridotta o variabile.
- Presenza di oltre cinque aggregati di più di tre mastociti.
Con questi criteri diagnostici, è più facile individuare la linfoadenomegalia metastatica attraverso studi citologici, specialmente quando sono disponibili campioni di massa primaria per eseguire un’analisi comparativa.