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    Influenza nel gatto: cause, diagnosi e trattamenti

    Tra le principali cause si trovano due virus altamente contagiosi.

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    Eziologia

    Tra le principali cause si trovano due virus altamente contagiosi:

    • L’HPV è un virus a DNA, sensibile ai disinfettanti e all’ambiente, che sopravvive meno di 24 ore fuori dall’ospite. È responsabile di circa la metà delle infezioni diagnosticate delle vie aeree superiori nel gatto. Il virus è considerato endemico nel gatto domestico, una popolazione con più del 90% di gatti sierologicamente positivi; nella maggioranza del casi l'infezione rimane latente per tutta la vita dell'animale.1-3
    • Il calicivirus felino, un virus a RNA di cui sono stati identificati numerosi ceppi con mutazioni frequenti. Resistente alla maggioranza dei disinfettanti, è sensibile all’ipoclorito di sodio. Nell’ambiente può sopravvivere per 8-10 giorni. L'FCV contagia sia i gatti domestici sia quelli selvatici e non è stato ancora riportato che sia zoonotico o patogeno anche per altre specie di animali domestici.1-3

    Fisiopatogenesi

    Nel caso dell’HPV la trasmissione è orizzontale, in quanto il gatto lo espelle starnutendo coprendo un’area di circa un metro. Presenta un’alta affinità per l’epitelio respiratorio e non si moltiplica oltre la laringe-trachea.1,2

    influenza gatto

    L'FCV si trasmette per contatto diretto tra gatti malati o per contatto con le secrezioni nasali o orali contaminate. Il periodo di incubazione è di oltre 14 giorni e il decorso della malattia ha una durata compresa tra 1 e 2 settimane. È una patologia ad alta morbilità e dalla mortalità variabile. Questo virus si moltiplica in tutto l’epitelio respiratorio, quindi può causare polmonite che è stata descritta solo nei gatti di piccola taglia. Si può anche moltiplicare nell’intestino causando enterite acuta o cronica. I segni clinici sono molto simili a quelli causati dall'herpesvirus: inizialmente si hanno infatti starnuti e secrezione nasale, ma si differenziano per la gengivite e stomatite ulcerativa da cui è esso è caratterizzato. 1,2

    Diagnosi dell’influenza nel gatto

    La diagnosi viene stabilita sulla base dei segni clinici (congiuntivite, rinite, lacrimazione, salivazione, ulcere orali e dispnea). È possibile eseguire un test PCR e colture virali di campioni prelevati dalla mucosa orofaringea, dalle narici esterne e dai sacchi congiuntivali. L’isolamento del virus può essere utilizzato per accertare un infezione in corso, ma i risultati tardano almeno alcuni giorni e questa prova non viene eseguita in molti laboratori. A causa della diffusa esposizione e vaccinazione, soprattutto per l'herpesvirus felino, il valore predittivo dei test sierologici è basso.2

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    Trattamento e prevenzione

    Il trattamento è sintomatico con l'impiego di determinati antivirali quando si sospetta la presenza di herpes.  Si raccomanda:

    • Isolamento dei gatti malati per evitare la diffusione della malattia (minimo un mese).1
    • Idratazione e adeguato supporto nutrizionale.4
    • Gestione del dolore.1,4
    • Mantenere gli animali in ambienti temperati, in modo da diminuire la moltiplicazione virale.1
    • Terapia con antibiotici per evitare la sovrainfezione batterica.  (amoxicillina con acido clavulanico/doxiciciclina/azitromicina.1,4
    • Per la congiuntivite si utilizzano unguenti oftalmici contenenti antibiotici (fluorochinoloni con condroitina solfato, gentamicina, bacitracina).1
    • In caso di presenza sospetta di herpes si utilizza unguento oftalmico antivirale come la idoxuridina (unguento allo 0,5% da applicare ogni 2 ore o in gocce 1 g/min x 5 minuti e poi ogni 4 ore) per 2-3 settimane.1
    • In alcuni casi interferone.1,4
       

    Le misure di prevenzione saranno diverse se si tratta di un solo gatto o di una comunità. La prevenzione individuale è eseguita tramite la vaccinazione. Le misure preventive da considerare nei gatti in comunità sono: vaccinare sistematicamente tutti i gatti, evitare l’entrata di nuovi gatti, conoscere la loro origine oppure isolarli per 2-3 settimane affinché manifestino forme cliniche in caso siano portatori, vaccinazione ed evitare la sovrappopolazione, nonché gestire adeguatamente la ventilazione, l’umidità e la temperatura.

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    Riferimenti bibliografici:
    1. Muñoz L. Complejo respiratorio viral felino. Facoltà di Scienze Veterinarie Università del Cile. Consultato il 21 marzo 2020.
    2. Respiratory and Thoracic Medicine. (2012). The Cat; 846-913. doi:10.1016/B978-1-4377-0660-4.00030-2.
    3. Maes, R. (2012). Felid Herpesvirus Type 1 Infection in Cats: A Natural Host Model for Alphaherpesvirus Pathogenesis. ISRN veterinary science. 495830. 10.5402/2012/495830.
    4. Cohn L.A. (2011). Feline Respiratory Disease Complex. Vet Clin Small Anim; 41: 1273–1289.