Incontinenza urinaria nel cane. Prevalenza nelle femmine sterilizzate
L’incontinenza urinaria è un problema di perdita involontaria di urina e può essere un disturbo acquisito in seguito alla sterilizzazione. La prevalenza nelle femmine sterilizzate è del 5% ed è molto più frequente negli esemplari di grossa taglia.
Incontinenza urinaria nel cane: introduzione
L’incontinenza urinaria consiste nella fuoriuscita involontaria di urina dalla vescica. Nel caso di cani adulti le cause possibili sono:
1) incompetenza dello sfintere uretrale
2) malattia prostatica
3) fistole ureterovaginali
4) neoplasie vescicali e vaginali
5) masse pelviche
6) cistite
7) fistole vescicovaginali.
Tra i fattori che predispongono all’incontinenza urinaria nei cani troviamo l’obesità e la sterilizzazione. Se l’incontinenza è correlata alla sterilizzazione può essere temporanea, poiché il cane impara a controllare nuovamente i muscoli urinari durante il processo di recupero.
L’incontinenza è più comune nei cani di età media e avanzata, così come nelle razze di grossa taglia. L’incidenza tra le femmine sterilizzate è stimata tra il 5% e il 20%, rispetto a meno dell’1% per le femmine intere. L’età media di insorgenza è di 4 anni e oltre il 70% dei casi si sviluppano a partire dai 5 anni.
Sintomi: tra i sintomi di incontinenza urinaria vi sono perdite di urina e pelo umido nel basso addome o tra le zampe posteriori, infezioni del tratto urinario e infiammazione della pelle attorno ai genitali.
Ruolo della sterilizzazione nelle femmine
Al fine di valutare la prevalenza dell’incontinenza urinaria nelle femmine sterilizzate, nel 2013 è stato condotto uno studio1 retrospettivo nell’ambito del quale sono stati esaminati 566 casi di femmine sottoposte a ovarioisterectomia; inoltre, le femmine colpite sono state categorizzate in base all’età al momento dell’ovarioisterectomia, al numero di cucciolate prima dell’intervento, al peso corporeo, al trattamento dell’animale interessato da questa condizione e alla gravità dell’incontinenza.
È stato somministrato un questionario per valutare il grado di incontinenza, i test diagnostici, la cura e l’anamnesi.
È stato riscontrato che la prevalenza dell’incontinenza urinaria acquisita era del 5,12%, senza differenze significative di età al momento dell’ovarioisterectomia tra i gruppi di animali incontinenti e normali.
È stata riscontrata un’associazione significativa tra peso corporeo e incontinenza, con maggiori percentuali di incontinenza nei cani di grossa taglia, che presentavano probabilità circa 7 volte maggiori di sviluppare l’incontinenza urinaria acquisita rispetto ai cani più piccoli.
Approccio diagnostico-terapeutico all’incontinenza urinaria
Un metodo proposto per arrivare a una diagnosi è la risposta al trattamento, tuttavia l’assenza di risposta al trattamento non preclude la conferma della diagnosi nel 30% dei casi. Inoltre alcuni casi richiedono un aggiustamento della dose nel corso delle 4 settimane dall’inizio della terapia.
La fenilpropanolamina ottiene il controllo della minzione stimolando gli alfa-adrenorecettori nell’uretra e aumentando il tono dell’uretra, ottenendo così benefici nel 70% circa dei casi. Tuttavia la maggior parte della letteratura disponibile fa riferimento al suo uso sia nelle femmine sterilizzate che intere con efficacia variabile, mentre a malapena vi sono menzioni al suo impiego in animali di sesso maschile.