Endoscopia nel cane: applicazioni in nefrologia e urologia clinica
Introduzione
Nonostante il fatto che il tratto urinario sia il sistema di organi in cui l'endoscopia nel cane trova il maggior numero di applicazioni e che negli ultimi anni siano stati compiuti importanti progressi nelle tecniche endoscopiche applicate a cani e gatti, è ancora uno strumento poco utilizzato,2 probabilmente a causa della mancanza di conoscenza da parte del medico generico di alcuni dei vantaggi delle procedure endourologiche nella diagnosi e nella gestione delle varie malattie delle vie urinarie.
D'altra parte, l'investimento economico sia per quanto riguarda le attrezzature che in termini della curva di apprendimento necessaria per eseguire queste procedure con una garanzia, fa sì che molte di queste tecniche siano offerte soltanto da centri di riferimento. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che a volte le tecniche endoscopiche interventistiche possono rendere possibili procedure che non potrebbero essere eseguite con la chirurgia tradizionale. Riducono inoltre la morbilità e la mortalità di molte patologie rispetto alla gestione tradizionale.
Endoscopia nel cane: applicazioni diagnostiche
La cistoscopia transuretrale, la tecnica endoscopica più frequentemente usata in medicina veterinaria,1 consente di esaminare il lume e la mucosa delle vie urinarie inferiori.
D'altra parte, la laparoscopia consente l'esplorazione esterna dei reni, come altresì la valutazione della membrana sierosa della vescica e degli ureteri.
Le principali indicazioni per la cistoscopia diagnostica includono:
- esame e raccolta di campioni anatomici in pazienti con ematuria cronica o masse vescicali o uretrali;
- valutazione dell'esistenza di possibili alterazioni anatomiche in pazienti con infezioni ricorrenti delle vie urinarie;
- valutazione diagnostica dei pazienti con uretere ectopico.1
Applicazioni terapeutiche dell'endoscopia nel cane
L'endoscopia consente il trattamento di varie patologie delle vie urinarie, sia superiori che inferiori:
NEFROLITIASI
Attualmente, la rimozione dei nefroliti è raccomandata soltanto quando comportano problemi, ad esempio in presenza di pielonefrite che non risponde al trattamento medico e ostruzione ureterale che causa idronefrosi e danno renale progressivo.
- Nei pazienti trattati con litotrissia extracorporea, normalmente si ricorre all'endourologia per posizionare uno stent ureterale al fine di evitare ostruzioni.
- Nei casi in cui la litotrissia non è disponibile o non è indicata, la nefrolitotomia endoscopica (percutanea o chirurgica assistita) rappresenta un'opzione di trattamento molto meno invasiva e con risultati migliori rispetto al tradizionale intervento chirurgico.2
EMATURIA RENALE IDIOPATICA (IRH)
L'IRH è una malattia rara (unilaterale nel 66-75% dei pazienti, bilaterale nel resto) che solitamente si osserva nei cani giovani di razza grande o gigante ed è caratterizzata da un'emorragia delle vie urinarie superiori con conseguente grave ematuria cronica, che può causare anemia e formazione di coaguli che ostruiscono l'uretere o l'uretra. In questi cani, la visualizzazione cistoscopica della giunzione uretero-vescicale consente di individuare l'origine dell'ematuria. Tradizionalmente questi pazienti venivano trattati con l'ureteronefrectomia, ma oggi si raccomandano opzioni meno aggressive. Nella medicina umana si ricorre frequentemente all'elettrocauterizzazione per l'ureteronefroscopia, ma questa tecnica non è applicabile alla medicina veterinaria.
In veterinaria si utilizza spesso la scleroterapia, con l'infusione di nitrato d'argento e/o iodopovidone nella pelvi renale utilizzando la guida cistoscopica e fluoroscopica per occludere l'uretere. Nei cani che non rispondono alla scleroterapia e sono di dimensioni sufficienti, si può tentare l'elettrocauterizzazione guidata mediante ureteroscopia.2,3
INTERVENTI URETERALI
Se non risolte, le ostruzioni ureterali (calcoli, neoplasie, stenosi) causano una perdita irreversibile della funzione renale. Le tecniche chirurgiche tradizionali per la loro risoluzione sono associate a un'alta percentuale di complicazioni e a un'elevata mortalità. Nel cane, il posizionamento di uno stent ureterale guidato mediante endoscopia consente il ripristino del flusso di urina con la conseguente riduzione dell'azotemia e della mortalità in questi pazienti.2,3 D'altra parte, l'ablazione laser guidata mediante cistoscopia è una tecnica minimamente invasiva che consente il trattamento degli ureteri ectopici intramurali, sebbene sia spesso necessario ricorrere a procedure endoscopiche supplementari per evitare l'incompetenza uretrale.2
VESCICA E URETRA
L'endourologia offre varie tecniche (cistolitotomia percutanea, cistouretroscopia con litotrissia laser o cistouretrografia assistita) che consentono la rimozione minimamente invasiva degli uroliti da quella zona con molte meno complicazioni di quelle descritte con le tecniche tradizionali. Inoltre, l'endoscopia consente la rimozione di masse polipoidi vescicali benigne, come altresì l'iniezione di agenti in grado di aumentare il volume per la gestione dell'incompetenza dello sfintere uretrale. Infine, l'endoscopia consente l'ablazione laser dei residui vaginali associati a vaginiti e infezioni del tratto urinario, e offre tecniche per la gestione della dissinergia del detrusore e dell'iperattività vescicale.2
Conclusioni
L'endoscopia è ancora uno strumento scarsamente utilizzato nell’urologia canina, tuttavia presenta molteplici applicazioni sia nella diagnosi che nel trattamento di varie malattie delle vie urinarie. Anche se la maggior parte di queste procedure dovrebbe essere eseguita da specialisti, è importante che il medico generico ne sia a conoscenza, in modo che i suoi pazienti possano trarne beneficio.