vaccini cane.jpg vaccini cane.jpg
  • Momento della lettura: 7 mins

    Emangiosarcoma nei cani. Sopravvivenza dopo la resezione chirurgica

    L'emangiosarcoma è un tumore maligno che ha origine nelle cellule dell'endotelio vascolare e che rappresenta circa l'1-5% di tutti i tumori del cane, anche se, all'interno delle neoplasie cardiache, l'emangiosarcoma nel cane è dieci volte più frequente delle altre forme.1 Ha origine in qualsiasi organo dotato di endotelio vascolare, ragion per cui che può presentarsi in qualsiasi regione del corpo.

    Oltre ai vaccini obbligatori: In che modo l'alimentazione può contribuire  all'immunità del cucciolo? [Scarica la guida gratis]

    L'età media in cui si presenta è di circa 10 anni, con predisposizione nelle razze Pastore Tedesco, Golden Retriever, Labrador Retriever e Boxer, pur potendo comparire anche nelle razze di piccola taglia. I punti di insorgenza più comuni sono la milza, l'atrio destro e la pelle. Si tratta di una neoplasia ad alta capacità di metastasi, con presenza più frequente di metastasi a livello epatico e polmonare.

    Clinicamente la sintomatologia varia a seconda della localizzazione. Presenta sintomi generali (anoressia, inappetenza, ecc.) e, data la natura vascolare del tumore, emorragie che possono essere da lievi a gravi, fino a provocare un vero e proprio shock emorragico. A livello cardiaco, presenta considerazioni particolari, in quanto può causare sincope a causa di ostruzione vascolare e/o versamento pericardico in grado di costituire un tamponamento

    Per quanto riguarda il trattamento dell'emangiosarcoma nel cane, l’intervento chirurgico è il trattamento di elezione, con l'exeresi che è particolarmente importante quando c’è un coinvolgimento cardiaco, data l'urgenza delle possibili complicazioni (tamponamento, ecc.).

    diarreas caninas

    Per valutare la necessità di un trattamento adiuvante, presentiamo uno studio condotto a Philadelphia nel 2005 per il quale sono stati selezionati 23 cani con diagnosi di emangiosarcoma atriale, suddivisi in due gruppi di trattamento: intervento chirurgico e intervento chirurgico con chemioterapia adiuvante.

    Nello studio svolto, il sintomo iniziale della malattia era la sincope nel 35% dei cani. In seguito i sintomi generali (come l’affaticamento) sono risultati essere i più frequenti. L'intervento consisteva in una pericardiectomia associata all'asportazione del tumore e ha avuto i seguenti risultati:

    • I cani trattati con chemioterapia adiuvante (8) hanno avuto una sopravvivenza significativamente maggiore rispetto ai cani trattati con la sola chirurgia.
    • Il numero medio di giorni di sopravvivenza nel gruppo di chirurgia e chemioterapia adiuvante è stato di 164 giorni, rispetto ai 46 giorni del solo trattamento chirurgico.

    Pertanto, sulla base dei risultati precedenti, attualmente è accettato come trattamento ideale per l'emangiosarcoma atriale canino l’intervento chirurgico seguito da chemioterapia adiuvante. In altre sedi, come il rene, non sono chiare le evidenze a favore dell'uso della chemioterapia adiuvante.2 Inoltre, non vi è consenso unanime su quale sia il regime chemioterapico ideale, con gli attuali regimi a base di doxorubicina che sono i più utilizzati.

    Tuttavia, non bisogna dimenticare che un adeguato stato nutrizionale del cane aumenterà le probabilità di successo dei trattamenti, per cui una dieta idonea è necessaria al fine di garantire un corretto stato immunitario.

    Bibliografia:
    Yamamoto S, Hoshi K, Hirakawa A, Chimura S, Kobayashi M, Machida N. Epidemiological, clinical and pathological features of primary cardiac hemangiosarcoma in dogs: a review of 51 cases. J Vet Med Sci. 2013
    Lana S, Uren L, Plaza S, Elmslie R, Gustafson D, Morley P, Dow S. Continuous Low-Dose Oral Chemotherapy for Adjuvant Therapy of Splenic Hemangiosarcoma in Dogs. J Vet Intern Med 2007;21: 764769

    Nuevo llamado a la acción