Carie nei cani: esiste davvero?
La carie nei cani è una malattia poco riconosciuta nella pratica clinica di routine, ma può causare danni gravi e irreversibili ai denti colpiti.
Introduzione
La carie dentale è una delle patologie più comuni negli esseri umani; nei cani ha sicuramente un’incidenza inferiore. Uno studio condotto presso una clinica odontoiatrica di riferimento ha riportato un tasso di incidenza della carie nel 5,3% dei cani visitati.1,2
Fisiopatologia della carie nei cani
Affinché un cane sviluppi la carie, devono essere presenti tre condizioni: una superficie dentale suscettibile esposta all'ambiente orale, la presenza di flora batterica residente e l'ingestione di cibo.
La carie è causata dall'azione dei batteri sulla superficie dei denti a partire dai carboidrati ingeriti con la dieta. Questi batteri inducono la fermentazione dei carboidrati con conseguente rilascio di vari acidi (lattico, acetico e propionico), i quali a loro volta causano la demineralizzazione dello smalto con relativa esposizione della matrice organica proteica. Questa matrice viene poi digerita grazie all'azione dei batteri orali e dei leucociti. Con il progredire del processo, sotto la superficie del dente si formano microcavità che si espandono portando a cavità più grandi e alla successiva carie.1,3
In condizioni fisiologiche si ha uno scambio costante di minerali tra lo smalto dei denti e i fluidi della cavità orale; se questo equilibrio viene meno, si sviluppa la carie. Nelle fasi iniziali, la carie può essere reversibile, con "cicatrizzazione" o rimineralizzazione dello smalto. Tuttavia, una volta danneggiata la matrice organica, il danno diventa irreversibile. La carie può progredire e colpire la polpa, causando necrosi pulpare e lesioni periapicali.1,4 Inoltre, sebbene i meccanismi esatti non siano noti, la carie nei cani può causare dolore nel paziente.2
Perché l'incidenza della carie nei cani è inferiore a quella degli esseri umani?
Si ritiene che questa sia una conseguenza di diversi fattori, tra cui:
- i denti dei cani sono a forma conica;
- lo spazio interdentale è più ampio rispetto a quanto avviene nell’uomo, per cui è più difficile che vengano trattenuti residui di cibo;
- le diete per cani contengono una percentuale inferiore di carboidrati fermentabili;
- il pH della saliva dei cani (7,5) è più alto di quello degli esseri umani (6,5), per cui esiste un effetto tampone contro gli acidi generati dalla fermentazione batterica;
- infine, la saliva del cane ha una bassa concentrazione di amilasi, necessaria per la scomposizione dell'amido.1
Progressione della carie
La velocità di progressione della carie nei cani dipende prevalentemente da fattori esterni, come la cariogenicità della microflora, la presenza di substrati acidogeni e la capacità remineralizzante dei fluidi orali. Su questa base, la carie può essere classificata come acuta, cronica o stazionaria.
Localizzazione della carie nei cani
Le carie possono essere inoltre classificate in base alla localizzazione come: carie della superficie liscia, carie delle fosse e dei solchi, carie della dentina e carie cervicali o radicolari.1,2
La carie nei cani si verifica solitamente sulla superficie occlusale del primo molare superiore e nell'area di contatto delle superfici palatali del quarto premolare superiore e del primo molare superiore, nonché sulla superficie occlusale distale del primo molare inferiore. Spesso si presenta bilateralmente.2
Diagnosi della carie nei cani
L'aspetto della carie nei cani varia a seconda del suo sviluppo. Nelle fasi iniziali si verifica una perdita di brillantezza dello smalto, che presenta un aspetto opaco con piccoli pori. Man mano che la dentina viene intaccata, la carie assume il caratteristico colore marrone o addirittura nero. Le lesioni possono contenere materiale necrotico che viene facilmente penetrato dalla sonda dentale.1
La radiologia dentale intraorale è necessaria per confermare la diagnosi e valutare un eventuale danno a livello della polpa che può essere riparato con un trattamento endodontico e l'applicazione di materiale da otturazione, o se l'esposizione della polpa è accompagnata da necrosi e perdita della struttura coronale, nel qual caso è indicata l'estrazione del dente rimanente.1
Dal punto di vista radiologico, la carie nei cani si presenta come una superficie sferica radiotrasparente con margini diffusi, anche se nelle fasi iniziali in alcuni casi può essere di forma triangolare. 1,3, 4
Conclusioni
Sebbene la presenza di carie nei cani non sia un problema frequente negli ambulatori veterinari, non se ne può ignorare l’esistenza. Tenendo presente che la carie non trattata può portare alla perdita dei denti, dovremmo fare del nostro meglio per cercare di individuarla il più precocemente possibile. Bisogna considerare che nella vasta maggioranza dei casi un'adeguata visita odontoiatrica richiede l'anestesia o almeno una sedazione profonda, per cui potrebbe essere una buona pratica eseguire questa visita quando il cane deve essere anestetizzato per un altro motivo.
Bibliografia
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- Hale FA. (1998). Dental caries in the dog. J Vet Dent;15: 79-83.
- Bannon KM. (2013). Clinical canine dental radiography. Vet Clin North Am Small Anim Pract; 43: 507-532.
- Duncan HL. (2010). Diagnostic imaging in veterinary dental practice. Dental caries. J Am Vet Med Assoc. 2010; 237: 41-43.