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    Vaccini cane| È consigliato vaccinare contro la rabbia?

    Il virus della rabbia, sebbene sia stato debellato in molte zone, continua ad essere ampiamente diffuso in tutto il mondo. Non esiste alcuna cura e il suo decorso è fatale in tutti i casi, quindi la prevenzione attraverso la vaccinazione nei cani è fondamentale.

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    Il pericolo della rabbia

    La rabbia è una malattia che viene trasmessa dalla saliva quando viene a contatto con le fibre nervose attraverso un morso. Il periodo di incubazione dipende dal punto di ingresso del virus. Più ci si allontana dal sistema nervoso centrale, più lungo è questo periodo, che può arrivare fino a un anno.

    Vaccini cane: contro il virus della rabbia

    I vaccini contro la rabbia nei cani inducono l'animale a creare una risposta immunitaria contro il virus. Il cane è protetto 14 giorni dopo l’inoculazione del vaccino. Se somministrato correttamente, ha un’efficacia del 100%.

    La prima somministrazione del vaccino dura 1 anno. Successivamente la durata aumenta fino a 2-3 anni.

    La vaccinazione dei cuccioli di età inferiore a 12 settimane non è efficace, in quanto gli anticorpi materni contrastano l'effetto.

    Webinar tradotto: “Leggende urbane di anestesia veterinaria”  - Dott.ssa Alejandra García

    Situazione della rabbia in Spagna e in Italia: un virus del passato?

    In Spagna l’obbligatorietà del vaccino è stabilita dalle diverse comunità autonome a seconda dei rispettivi piani sanitari. Le vaccinazioni contro la rabbia nei cani sono obbligatorie in tutte le comunità autonome, ad eccezione della Galizia, della Catalogna e dei Paesi Baschi. Sono sempre le comunità autonome stesse a stabilire l'intervallo di vaccinazione, che varia da 1 a 2 anni.

    Dal 1978 non sono stati registrati casi di rabbia in Spagna, ad eccezione dei territori di Ceuta e Melilla, a causa della loro vicinanza con il Marocco, dove la rabbia è ancora presente. Tuttavia, nel giugno 2014 c'è stato un unico caso a Toledo, in un cane proveniente dal Marocco.

    Dal 1997 e fino all’ottobre 2008, l’Italia è stata considerata libera da rabbia. Successivamente, dal 2008 a febbraio 2010, sono stati diagnosticati molti di casi di rabbia in animali in Friuli-Venezia Giulia, in Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento. A seguito della ricomparsa della rabbia silvestre, nei comuni infetti e nelle aree limitrofe è stata resa obbligatoria la vaccinazione dei cani (presenti anche temporaneamente sul territorio) e degli erbivori domestici a rischio (al pascolo); sono state attivate le procedure per la realizzazione della vaccinazione orale di emergenza delle volpi secondo le disposizioni comunitarie in materia e di concerto con gli Stati confinanti, Slovenia e Austria. Al riguardo, il ministero della Salute ha presentato l'Ordinanza ministeriale del 26 novembre 2009.

    Attualmente, il vaccino antirabbico è oggetto di notevoli controversie. L'argomento principale di chi lo difende è che, sebbene il virus della rabbia sia stato quasi completamente debellato, questi paesi sono ancora  luoghi di passaggio per gli abitanti di luoghi in cui la rabbia è ancora presente, come la Francia, il Marocco e la Slovenia.

    Viaggi e vaccinazioni nei cani

    Quando si viaggia con gli animali domestici in un paese in cui la rabbia non è ancora stata debellata, è importante assicurarsi che gli animali siano opportunamente protetti contro la rabbia prima di iniziare il viaggio. In questo modo non solo l'animale è vaccinato, ma attraverso un esame del sangue è possibile dimostrare che ha buoni livelli di immunizzazione contro il virus.

    Per poter attraversare le frontiere con la massima tranquillità, è bene consultare il veterinario un mese prima di intraprendere il viaggio. Come abbiamo detto prima, il vaccino antirabbico è molto efficace se somministrato da mani esperte.

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