Prednisolone nei cani, interazione con i FANS
È il caso dell'anemia emolitica immunomediata. Tuttavia, data la possibilità di un aumento degli effetti avversi, soprattutto a livello gastrointestinale, sono necessari studi che ne confermino la sicurezza.
Pertanto, in Virginia è stato condotto uno studio per valutare gli effetti gastrointestinali dell'associazione dei corticosteroidi (prednisolone) con l'aspirina a basso dosaggio nei cani sani. Lo studio è stato condotto su cani sani perché le malattie immunomediate possono produrre effetti gastrointestinali e quindi essere un fattore di confusione.
Sono stati selezionati diciotto cani (9 maschi, 9 femmine) con un'età media di 14 mesi, che sono stati sottoposti a un esame obiettivo, a studi analitici e a un trattamento antiparassitario preventivo per garantire che fossero soggetti sani. Lo studio ha diviso i cani in tre gruppi: placebo, prednisolone e prednisolone più aspirina. Lo studio è stato diviso in due periodi: un primo periodo di 10 giorni, in cui i cani sono stati osservati ogni 8 ore senza somministrazione di alcun trattamento, e un secondo periodo della durata di 27 giorni, in cui i cani sono stati trattati e osservati ogni 8 ore per verificare se presentassero diarrea, ematochezia, emorragia rettale o qualsiasi altro sintomo gastrointestinale. Inoltre, 7 giorni prima della somministrazione dei farmaci e nei giorni 5, 14 e 27 dopo l'inizio della somministrazione del farmaco, tutti i cani sono stati sottoposti a una gastroduodenoscopia per cercare lesioni alle mucose.
I risultati dello studio hanno mostrato che né le lesioni gastroduodenali osservate con l'endoscopia né i sintomi clinici erano diversi tra i gruppi. Pertanto, si è giunti alla conclusione concluso che il prednisolone alla dose di 2,2 mg/kg/d unito all'aspirina a basso dosaggio (0,5 mg/kg/d) è una strategia sicura per l'uso per almeno 27 giorni; sono però richiesti ulteriori studi per valutarne la sicurezza a lungo termine.
Tuttavia sono ben note le complicanze a lungo termine1 sia dei FANS che dei corticosteroidi, quindi bisogna sempre cercare di usare la dose minima di entrambi e per il minor tempo possibile. In merito a questo aspetto, sono state studiate diverse strategie per ridurre la dose di corticosteroidi nelle malattie immunomediate. Una di queste strategie era la dieta.
In uno studio condotto su 25 cani con dermatite atopica, sono stati divisi i cani che ricevevano un trattamento con corticosteroidi e una dieta commerciale di mantenimento da quelli che ricevevano un trattamento con corticosteroidi e l'uso di una dieta specifica per cani affetti da dermatite atopica (Advance Veterinary Diets Atopic Care).