Nistagmo nel cane: significato clinico
Introduzione
Il nistagmo è un movimento ritmico e involontario del bulbo oculare, che in condizioni normali e in animali sani consente la stabilizzazione delle immagini sulla retina quando la testa è in movimento.
Il nistagmo può essere congenito o acquisito, nonché fisiologico o patologico,1 quest'ultimo associato alla presenza di sindrome vestibolare; in alcuni studi è stato descritto che il 51,6-68,1% dei cani con sindrome vestibolare presentano il nistagmo al momento della diagnosi,2,3 per cui è importante imparare a distinguere tra nistagmo fisiologico e patologico e conoscere le principali caratteristiche dei diversi tipi di nistagmo nel cane. 1,4,5
Caratteristiche del nistagmo nel cane
A seconda delle caratteristiche del movimento, il nistagmo può essere pendolare o a scosse.
- Il nistagmo pendolare è caratterizzato da movimenti di uguale ampiezza e velocità in direzione opposta.
- Nel nistagmo a scosse si distingue invece tra una fase veloce, che determina la direzione del nistagmo, e una fase lenta nella direzione opposta.
- Il nistagmo viene descritto anche in base all'asse lungo cui si verifica il movimento: orizzontale, verticale o rotatorio.1,6
NISTAGMO FISIOLOGICO
In un animale sano, il movimento della testa induce un nistagmo fisiologico a scosse nel piano di rotazione, caratterizzato da una fase rapida nella stessa direzione in cui si muove la testa. Ciò significa che, se la testa si muove a sinistra, anche il movimento veloce dell'occhio segue la stessa direzione, mentre nella fase lenta andrà a destra. Questa risposta, conosciuta con il nome di riflesso vestibolo-oculare, consente di stabilizzare le immagini sulla retina quando si muove la testa, ottimizzando così la capacità visiva.1,4,6
NISTAGMO PATOLOGICO
Si osserva nei cani con malattia vestibolare e può essere spontaneo (presente con la testa a riposo) o posizionale (può essere indotto dal movimento della testa).
Nei pazienti con malattia vestibolare unilaterale, la fase rapida del nistagmo è verso il lato opposto alla lesione vestibolare.1,5,6 È importante ricordare che i pazienti con malattia vestibolare bilaterale non mostrano nistagmo, il quale non può essere indotto da cambiamenti di posizione.1
Alcune caratteristiche del nistagmo possono aiutare a differenziare una sindrome vestibolare centrale da una periferica, ma ciò non è possibile in modo definitivo sulla base di questi soli risultati.
- Nella malattia vestibolare periferica il nistagmo è di solito orizzontale o rotatorio, con la fase veloce in direzione opposta al lato della lesione e direzione costante con il movimento della testa.1,4-6
- La presenza di nistagmo verticale o che cambia posizione (da orizzontale a verticale) al variare della posizione della testa suggerisce una malattia vestibolare centrale, come altresì l'osservazione di un nistagmo dissociato (oscillazione diversa nel singolo occhio).1,4,6
- Anche il numero di movimenti nistagmici al minuto, quando la testa è tenuta in posizione neutra con l'animale in decubito dorsale, può aiutare a stabilire se il cane soffre di una malattia di origine centrale o periferica. La presenza di oltre 66 movimenti nistagmici al minuto suggerisce una malattia periferica con una sensibilità/specificità dell'85/95%.5
Di recente è stato descritto nel cane il nistagmo di convergenza/retrazione, un nistagmo a scosse in cui entrambi i bulbi oculari convergono e si ritraggono ritmicamente nell'orbita, soprattutto quando si cerca di guardare verso l'alto. Negli esseri umani si osserva solitamente in pazienti con la sindrome di Parinaud, mentre nei cani è stato descritto in soggetti con lesioni nel mesencefalo dorsale.7
Conclusioni
L'osservazione del nistagmo nel cane è una circostanza che non deve essere ignorata dal veterinario. Se è presente, dobbiamo cercare di valutarne le caratteristiche e, sulla base di questi riscontri, stabilirne la relazione con il quadro clinico del paziente. Anche se il nistagmo patologico è associato alla malattia vestibolare, non bisogna dimenticare che non è presente nella totalità dei casi.