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    Eziologia ed evoluzione a lungo termine dell’epilessia canina giovanile

    L'epilessia canina è definita come un disturbo encefalico caratterizzato dalla generazione di crisi epilettiche che durano per tutta la vita dell'animale

    Tipi di epilessia canina

    Tra i tipi di epilessia spicca notare l'epilessia idiopatica. Attraverso il Panel Veterinario Internazionale sull'Epilessia, o IVETF, viene stilata una lista con la terminologia aggiornata relativa all'epilessia e alle crisi epilettiche, poiché c'è una certa confusione e, di conseguenza, una diagnosi clinica errata, per cui è possibile distinguere1:

    • Epilessia idiopatica genetica: causata da una mutazione genetica che è alla base delle crisi epilettiche.
    • Epilessia idiopatica familiare: il cui fattore scatenante può essere correlato a un fattore genetico presente in alcune razze predisposte, senza l'esistenza di mutazioni genetiche, come nel caso del Labrador Retriever, del Golden Retriever, del Beagle, del Pastore Belga e del Pastore Australiano.
    • Epilessia idiopatica di origine sconosciuta: la causa del quadro clinico non è legata all'epilessia familiare e non è stata determinata con precisione.

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    L'epilessia canina giovanile è una malattia molto comune, che si manifesta tra il primo e il quinto anno di età e può scatenare convulsioni entro il primo anno di vita.

    epilessia canina

    Gestione e trattamento

    Nella maggior parte dei casi clinici, la diagnosi è presuntiva, a causa della bassa specificità del quadro clinico, sia in termini di segni clinici che di presentazione nel tempo. Alcune delle tecniche diagnostiche utilizzate a questo fine vanno da un esame neurologico completo a una risonanza magnetica.

    All'interno delle presentazioni che questi disturbi possono avere si deve distinguere tra crisi convulsive epilettiche e crisi convulsive reattive.

    • Le crisi convulsive epilettiche si differenziano in focali, quando il paziente presenta contrazioni muscolari ritmiche e alterazioni del comportamento, come risposta esagerata dell'organismo a uno stimolo, e generalizzate, in presenza di un'alterazione della coscienza.
    • Le crisi epilettiche reattive sono dovute a una causa extracranica, tra cui tossicità e malattie endocrine o metaboliche.

    Tuttavia, prima di formulare una diagnosi su un animale epilettico, è necessario escludere altre possibili cause di convulsioni, come l'encefalopatia epatica, l'ipoglicemia e le carenze nutrizionali, per citarne alcune.

    Il trattamento tradizionale di questi pazienti si basa prevalentemente sulla somministrazione di farmaci anticonvulsivanti, come il fenobarbital, il diazepam o il gabapentin.  Per il professionista veterinario sarà fondamentale mantenere un adeguato controllo dei livelli sierici dei farmaci, in quanto possono produrre tossicità e sviluppare effetti secondari nel paziente.

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    Prognosi ed evoluzione

    Come già detto, l'epilessia può verificarsi in età precoce nei cani, con le prime crisi epilettiche che si presentano entro il primo anno di vita, portando a un cambiamento nella qualità e nell'aspettativa di vita dell'animale.

    In uno studio condotto dal Dott. Arrol e dalla sua équipe è stata studiata l'evoluzione di un gruppo di 136 cani con diversi tipi di epilessia giovanile, con la delimitazione dei tempi di sopravvivenza di ogni gruppo sperimentale.

    Lo studio ha concluso che il tempo medio di sopravvivenza dei 114 cani sopravvissuti è stato di 7,1 anni, tenendo conto come fattori clinici del tipo e del numero di farmaci somministrati e del tipo di epilessia diagnosticata. D'altra parte, il 22% dei pazienti con diagnosi di epilessia idiopatica è riuscito a non avere crisi convulsive.

    Conclusioni

    L'epilessia canina è un disturbo comune nelle cliniche per animali di piccola taglia, differenziando diversi tipi e manifestazioni cliniche. Sono in corso diverse ricerche volte a individuare le varie cause che le scatenano e stabilire così un buon protocollo terapeutico e una prognosi presuntiva del paziente.

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