vaccini cane.jpg vaccini cane.jpg
  • Momento della lettura: 5 mins

    Demenza senile nel cane: misurazione delle dimensioni dell'adesione intertalamica

    La demenza senile nel cane è una patologia spesso riscontrata nella clinica veterinaria. L'approfondimento dei risultati clinici e delle loro manifestazioni è fondamentale per stabilire una diagnosi e un trattamento in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti.

    Eziologia e quadro clinico

    La demenza senile nel cane, o sindrome da disfunzione cognitiva, è una patologia degenerativa caratterizzata da un'alterazione del comportamento del paziente in cui si verifica una progressiva perdita di svariate funzioni cognitive, come la memoria, la capacità di apprendimento o di percezione e l'interazione con l'ambiente.

    Oltre ai vaccini obbligatori: In che modo l'alimentazione può contribuire  all'immunità del cucciolo? [Scarica la guida gratis]

    Per quanto riguarda la fisiopatologia del sistema nervoso centrale, il cervello presenta determinati cambiamenti sia fisici che chimici, che portano a una progressiva perdita di neuroni con l'aumentare dell'età del paziente. Alcuni dei cambiamenti morfologici che possono instaurarsi sono:

    • Atrofia corticale.
    • Dilatazione dei solchi cerebrali.
    • Aumento delle dimensioni dei ventricoli.
    • Retrazione delle circonvoluzioni.

    Come spiega il Dott. Jaume Fatjó nel suo webinar "Dementi o semplicemente anziani? Invecchiamento e disfunzione cognitiva", è importante che il professionista veterinario e i pet parents tengano presente che i segni clinici si manifestano con lievi sintomi non specifici, come il disorientamento o una scarsa identificazione della posizione degli oggetti, accanto a segni più pronunciati come cambiamenti nel ciclo del sonno e la mancanza di risposta sensoriale agli stimoli.

    demenza senile cane

    Misurazione dell'adesione intertalamica

    La successione dei cambiamenti biochimici e strutturali che interessano il cervello dei cani geriatrici è indispensabile per individuare il quadro clinico della malattia. Tra queste alterazioni, la riduzione della materia grigia e bianca, come altresì il deterioramento della neurogenesi, sono quelle di maggior rilevanza clinica.

    In uno studio pubblicato dalla rivista Veterinary Radiology & Ultrasound abbiamo voluto determinare quali alterazioni morfologiche nel cervello del cane sono maggiormente correlate alla sindrome da disfunzione cognitiva, sia nei cani giovani che in quelli geriatrici, concentrando la ricerca sulla misurazione dell'adesione intertalamica.

    Guida Gastrointestinale

    La misurazione dell'adesione intertalamica è un parametro che quantifica il grado di atrofia cerebrale che presentano i pazienti. In questa ricerca è stata studiato il rapporto tra lo spessore dell'adesione intertalamica rispetto alla lunghezza del cervello e le dimensioni del ventricolo laterale, poiché esperimenti precedenti avevano formulato ipotesi su queste variabili.

    Sono stati stabiliti tre gruppi di cani con e senza disfunzioni cognitive: il primo gruppo era composto da animali di età inferiore ai 9 anni, il secondo da animali di età superiore ai 9 anni e il terzo da pazienti con diagnosi di disfunzione cognitiva.

    Attraverso tecniche diagnostiche, come la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica, è stato possibile effettuare misurazioni delle diverse variabili da analizzare. Il gruppo di animali affetti da demenza senile aveva tassi di outcome più bassi, mentre negli altri gruppi c'era una correlazione negativa associata all'età.

    Si conclude pertanto che la misurazione dello spessore dell'adesione intertalamica e i valori ad essa associate sembrano essere buoni marcatori per quantificare il livello di atrofia cerebrale nei cani con sindrome da disfunzione cognitiva.

    Conclusione

    Lo studio dei cambiamenti morfologici e biochimici subiti dal cervello di un animale con sindrome da disfunzione cognitiva è essenziale per capire come si sviluppa il processo degenerativo e, quindi, quali sono le prognosi e i trattamenti più adeguati per il paziente.

    Immunonutrizione nei cuccioli