Demenza senile nel cane: intervento dietetico e comportamentale
Cos’è la demenza senile nel cane
La demenza senile nel cane, nota anche come sindrome da disfunzione cognitiva, è una malattia degenerativa tipica degli animali geriatrici.
Si contraddistingue per un'alterazione comportamentale del paziente,con progressiva perdita delle funzioni cognitive. Alcuni degli aspetti che possono essere compromessi da questa situazione sono:
- La memoria
- La capacità di apprendimento
- Il riconoscimento
- La percezione dell'ambiente
Tuttavia, questa patologia non influisce solo sull'etologia del paziente, in quanto è anche associata a un quadro clinico di alterazioni locomotorie, sensoriali e organiche del cane.
Neurofisiologia e quadro clinico
Esistono determinati cambiamenti chimici e fisici, associati all'età, e sono la causa predisponente principale della demenza senile nei cani. A livello dell'encefalo si hanno atrofia corticale, dilatazione dei solchi cerebrali, aumento delle dimensioni dei ventricoli e retrazione delle circonvoluzioni. Tuttavia, la scoperta anatomica più significativa in questa patologia è la progressiva perdita di neuroni con l'invecchiamento del paziente.
Nel corso degli anni, diversi studi hanno associato la protein-chinasi C (PDK), la protein-chinasi A (PKA) e la protein-chinasi cAMP-dipendente con la memoria sia a breve che a lungo termine nei cani, a causa sia della loro posizione nell'ippocampo e che della loro funzione di fosforilazione a livello di vari substrati del cervello.
Le manifestazioni cliniche della disfunzione cognitiva del cane vanno da piccoli segni quali il disorientamento, la difficoltà a localizzare il cibo o la riduzione delle interazioni sociali a disturbi più gravi, come i cambiamenti nel ciclo del sonno o la diminuzione dell'attività fisica e della risposta sensoriale agli stimoli.
Nutrizione e adattamenti nella routine
La sindrome da disfunzione cognitiva è un processo che non può essere curato, quindi sia i proprietari che il professionista veterinario hanno bisogno di tecniche diverse per palliare e ritardare, per quanto possibile, il quadro clinico.
Uno degli aspetti chiave nel trattamento della demenza senile nei cani è la terapia nutrizionale. Una dieta ricca di antiossidanti, come la vitamina C, E, beta-caroteni, flavonoidi e carotenoidi, ha dimostrato di aumentare la funzione mitocondriale e di rallentare il deterioramento.
Gli acidi grassi e i trigliceridi a catena media sono coinvolti anche nella funzione mitocondriale e nella formazione di proteine precursori dell'amiloide, per cui la loro somministrazione può essere utile nei pazienti anziani o in quelli che già mostrano segni del disturbo.
La gamma di prodotti Advance Senior è appositamente formulata per preservare la salute dei cani anziani, sia a livello locomotorio e cardiovascolare, sia a livello cognitivo, grazie al contenuto in antiossidanti e acidi grassi essenziali.
D'altra parte, è anche necessario apportare cambiamenti alla routine quotidiana del cane per adattarla alle sue nuove esigenze (approccio etologico), tra cui:
- Passeggiate brevi.
- Ordini semplici.
- Addestramento con rinforzo positivo.
- Semplificazione dei giochi.
- Aggiunta all'ambiente di diversi odori e oggetti per suscitare la curiosità dell'animale.
Conclusioni
La sindrome da disfunzione cognitiva nei cani è una patologia molto comune negli animali geriatrici con un quadro clinico comportamentale aspecifico. Una combinazione di terapia dietetica ed etologica che soddisfi le esigenze dell'animale e ritardi i segni clinici è essenziale per migliorare la qualità di vita.