Anemia nei cani: effetto dell’uso di eparina sulla sopravvivenza
Cause dell’ anemia nei cani
Esistono sostanzialmente 3 tipi di anemia nei cani:
- Emorragica: direttamente correlata a una perdita di sangue, qualunque essa sia, con un’emorragia che può essere visibile esternamente o interna.
- Emolitica: massiccia distruzione degli eritrociti da parte di anticorpi depositati sulla loro superficie, che a volte vengono lisati per via intravascolare a causa dell’attivazione del complemento e altre volte vengono distrutti nel passaggio attraverso la milza, differenziando così rispettivamente i quadri di emolisi in intra ed extravascolare. L’anemia emolitica immunomediata può avere una causa primaria o idiopatica, oppure può essere secondaria alla somministrazione di farmaci o a infezioni.
- Aplastica: alterazione della produzione di midollo osseo. È spesso causata da alcuni farmaci (estrogeni, fenilbutazone, chemioterapia, trimetoprim-sulfadiazina, griseofulvina, fenobarbital, metimazolo, albendazolo, tiacetarsamide e acido meclofenamico) e agenti infettivi (ehrlichia, parvovirus, FeLV).
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Trattamento dell’ anemia nei cani
Varia a seconda della tipologia.
- Anemia emorragica: normalmente, e a seconda della gravità, richiede una trasfusione di sangue.
- Anemia emolitica: trasfusioni di sangue e immunosoppressori, come corticoidi e azatioprina. Le complicanze trombotiche sono una causa comune di morbilità e mortalità nei pazienti con questo tipo di anemia. La terapia anticoagulante con eparina è spesso utilizzata per prevenire o trattare le complicanze trombotiche in questi pazienti, amplificando l’attività residua dell’antitrombina III (ATIII) nella circolazione. Tuttavia, questo uso dell’eparina nell’ anemia emolitica immunomediata (IMHA) è sempre più contraddittorio per via di una serie di studi recenti che non hanno mostrato un tasso di sopravvivenza più elevato. Di seguito ne descriviamo uno in dettaglio.
Al fine di determinare se i cani che hanno ricevuto una terapia con eparina a basso peso molecolare avessero una sopravvivenza più breve, è stato condotto uno studio1 retrospettivo su 47 cani con IMHA, con diagnosi basata sulla presenza di anemia, autoagglutinazione e/o sferocitosi (esclusi i casi di neoplasia, malattia infettiva o trombocitopenia concomitante).
È stata effettuata una prima divisione in due gruppi (con/senza eparina) e una suddivisione basata sul tasso sospetto di coagulazione intravascolare disseminata (presenza di sintomi compatibili e/o presenza di almeno tre dei parametri analitici tipici) o la sua conferma per trombo all’autopsia.
È stata riscontrata una differenza statisticamente significativa nella sopravvivenza nel gruppo senza eparina (17 cani sono deceduti nel gruppo con eparina, contro 2 nel gruppo senza eparina). Sia l’evidenza di coagulazione intravascolare disseminata che il suo sospetto clinico sono stati positivamente associati al decesso e non associati all’uso di eparina.
Alcuni fattori di confusione, quali ematocrito, bilirubina, numero o tossicità dei neutrofili, non presentavano grandi differenze tra i due gruppi.
- Anemia aplastica: terapia antibiotica ad ampio spettro per prevenire infezioni batteriche in caso di leucopenia grave, immunosoppressione con corticosteroidi se idiopatica. Possono risultare utili anche le trasfusioni di sangue. Le linee di trattamento basate sulla stimolazione del midollo osseo con fattori ematopoietici ricombinanti come l’eritropoietina e il G-CSF apportano generalmente benefici solo a breve termine e transitoriamente, senza alterare il decorso della malattia. Sebbene il trapianto di midollo osseo sia il trattamento di elezione, attualmente non è praticabile nella prassi clinica quotidiana.
Inoltre, una dieta adeguata con basse concentrazioni di vitamine o ferro è una parte essenziale del trattamento.