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    Psicologo per cani: paura dei rumori forti

    Molti cani hanno paura dei rumori. Se tale paura non viene trattata o se il suo impatto non viene ridotto, si evolve negativamente nel tempo.

    Molti cani hanno paura dei rumori forti, come petardi, fuochi d'artificio e temporali. Di solito è un motivo di visita veterinaria e, sebbene abbia carattere stagionale, è molto comune. Se la paura non viene trattata o se il suo impatto non viene ridotto, si evolve negativamente nel tempo, quindi è molto importante consigliare le famiglie fornendo loro strumenti efficaci per evitare che diventi un problema serio. 

    Introduzione

    4-5 cani su 10 possono mostrare vari gradi di sensibilità al rumore, da una lieve paura a intense reazioni di panico. Si tratta quindi di un problema molto comune a uno psicologo per cani, anche se la sua espressione in termini di comportamento può essere molto diversa tra un animale e l’altro.

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    In ogni caso, si tratta di un problema che tende a peggiorare nel tempo se non si adottano misure volte a ridurne l'impatto. 

    Psicologo per cani: caratterizzazione clinica della sensibilità al rumore

    Trattandosi di un problema di entità variabile, è necessario conoscere il grado a cui colpisce il paziente prima di prendere in considerazione qualsiasi misura terapeutica. Attualmente sono disponibili strumenti psicometrici convalidati per caratterizzare clinicamente un cane con sensibilità al rumore, tra cui la Sound Reactivity Scale (Calvo et al, 2011), che consiste in un breve questionario che può essere compilato dalla famiglia presso cui vive il cane, nel quale vengono valutati i segni clinici espressi dall’animale durante l’esposizione a rumori forti e da cui si ottiene un punteggio che classifica il quadro clinico a seconda di una risposta lieve, moderata o grave.

    Inoltre, due dei fattori importanti da tenere in considerazione per la gravità della risposta e la sua prognosi - anch’essa oggetto della scala - sono:

    • il grado di anticipazione dei rumori forti da parte del cane (cioè il tempo in cui compaiono i segni clinici di paura prima dell’effettiva presentazione del rumore);
    • la capacità di recupero (il tempo necessario all'animale per tornare al comportamento normale) dopo la scomparsa del rumore.

    Pertanto, un cane che anticipa l'inizio di un rumore intenso (ad esempio, si innervosisce quando sente l'odore della polvere pirica) e impiega diverse ore per normalizzare il suo comportamento è considerato un animale con un quadro clinico grave e con una prognosi poco favorevole.

    Misure di trattamento e prevenzione

    Nel trattamento e nella prevenzione della sensibilità al rumore possiamo distinguere due tipi di strategie:

    • Strategie curative, cioè volte a migliorare il problema e quindi a promuovere la scomparsa della paura.
    • Strategie palliative, ovvero una serie di misure applicate essenzialmente intorno e durante l’episodio di rumore con l’obiettivo di ridurne l'impatto e il peggioramento.

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     Strategie curative

    Si basano sull’applicazione di tecniche di desensibilizzazione e controcondizionamento al rumore e devono essere eseguite al di fuori del periodo dell’anno in cui sono più frequenti i rumori forti. Si tratta di strategie con un livello di successo ridotto, perché comportano alcune difficoltà importanti:

    • In primo luogo, affinché la terapia sia efficace è necessario assicurarsi che venga eseguita senza alcuna esposizione incontrollata a rumori forti. Questo è spesso difficile, perché molti cani sono soliti mostrare sensibilità non solo a un rumore determinato, bensì a diversi rumori simili che possono provenire da fonti diverse, alcune delle quali sono molto difficili da controllare. Ad esempio, un cane che ha paura dei petardi può temere anche gli spari, i tamburi e simili.
    • L’applicazione della tecnica richiede un elevati livelli di conoscenza e notevole precisione, in quanto qualsiasi errore potrebbe portare al fenomeno opposto a quello desiderato, ovvero una maggiore sensibilizzazione al rumore. I proprietari non possono dunque applicarle senza l'aiuto di un professionista qualificato.
    • Il costo finanziario di questa tecnica può essere elevato e non tutti i proprietari sono disposti a sostenerlo.
    • La desensibilizzazione e il controcondizionamento richiedono un controllo assoluto della presentazione e dell'intensità dello stimolo, per cui l'unico modo possibile è quello di utilizzare riproduzioni sonore piuttosto che suoni reali. Molti animali sono in grado di distinguere perfettamente tra suoni reali e suoni registrati, non mostrando alcuna risposta a questi ultimi. In questi casi, la terapia non risulta essere efficace.

    Strategie per ridurre l'impatto del rumore forte (palliative)

    Le strategie palliative consentono al cane di affrontare meglio lo stress e l’ansia provocati dall'esposizione a rumori forti e, di conseguenza, di adattarsi all'ambiente. Vengono messe in atto alcune settimane prima (se possibile) e soprattutto durante gli episodi di rumore.

    Comprendono tre tipi di misure:

    1. Modifica dell’ambiente 

    Consiste nel preparare l'area in cui il cane si troverà durante l'episodio di forte rumore, in modo che si senta a suo agio e al sicuro. A questo proposito, si raccomanda di:

    • Creare una zona di sicurezza per il cane, ovvero fornire un nascondiglio che possa servire da riparo e allo stesso tempo attenuare il rumore. Si consiglia vivamente di posizionare questo riparo (può essere un trasportino o un oggetto analogo, coperto da un pezzo di stoffa) settimane prima dell’episodio di rumore per abituare il cane a usarlo e ad associarlo a stimoli positivi (ad esempio, giocattoli o coccole).
    • Isolare il più possibile dal rumore chiudendo le finestre, abbassando le tapparelle e persino coprendo porte e finestre con materiale fonoassorbente.
    • Il giorno dell'evento è possibile ascoltare musica rilassante in sottofondo per attenuare il rumore.
    • Fornire al cane elementi di arricchimento ambientale durante l'episodio di rumore può aiutare il cane a mantenere uno stato emotivo positivo.

    2. Linee guida di gestione 

    Si tratta di un insieme di atteggiamenti e comportamenti nei confronti del cane che i proprietari possono mettere in atto per aiutarlo a sentirsi più tranquillo. Pertanto, possiamo raccomandare ai proprietari di:

    • Non lasciare il cane da solo durante gli episodi di rumore e lasciargli libero accesso alla famiglia.
    • Evitare l'esposizione diretta ai rumori; pertanto, il cane non deve trovarsi in strada o all'esterno della casa mentre si sentono forti rumori.
    • Non costringerlo a fare passeggiate nei giorni di esposizione; se proprio è necessario farlo, proporgli brevi uscite solo per i bisogni (senza allungare la passeggiata).
    • Aiutare e sostenere il cane durante l’episodio di rumore, ovvero consentirgli di fare ciò che lo rilassa (ad esempio, se cerca il contatto, darglielo; se vuole salire sul letto dei proprietari, permetterglielo, ecc.)
    • Non punire il cane o arrabbiarsi con lui per i comportamenti dovuti alla paura.

    3. Terapie biologiche 

    Includono l’uso occasionale di nutraceuticiferomoni e farmaci ansiolitici ad azione rapida in prossimità di episodi di forte rumore. La prescrizione di uno qualsiasi di questi o della loro combinazione deve avvenire sulla base di una valutazione preliminare di quattro parametri fondamentali:

    • L'intensità del quadro clinico.
    • Le condizioni fisiche del cane (ambiente) previste durante l'esposizione.
    • Il lasso di tempo che intercorre fino all’evento di rumore.
    • L'età e lo stato di salute. 

    Conclusioni

    La paura dei rumori forti, come i petardi, è un problema comune nei cani, difficile da trattare e con una prognosi poco favorevole. Di conseguenza, è molto importante applicare una serie di misure, in concomitanza con gli episodi di rumore, che aiutino a ridurne al minimo l’impatto emotivo e a promuovere una buona strategia di affrontamento.

    Una delle decisioni più importanti che possiamo prendere è quella di creare una zona di sicurezza in cui il cane possa rifugiarsi e isolarsi dal rumore quando ha paura.

    La scelta di terapie biologiche durante i giorni di esposizione è un buon strumento palliativo; la loro scelta e combinazione devono essere valutate su base individuale in funzione di parametri chiave.

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    Domande

    È possibile prevenire la paura dei petardi?

    Sebbene ciò dipenda non soltanto dalle esperienze e dall'apprendimento dell'animale, ma anche da fattori inerenti allo stimolo (rumore intenso, imprevedibilità, ridotta frequenza, ecc.) e da fattori individuali del cane (temperamento, genetica, ecc.), possiamo ridurre il rischio di sviluppare il problema se:

    • Il cane viene esposto al rumore dei petardi o fuochi d'artificio in modo appropriato durante i primi mesi di vita (questo lavoro dovrebbe essere diretto e supervisionato da un professionista qualificato).
    • Il cane viene esposto a rumori di diversa natura e intensità in modo adeguato durante i primi mesi di vita.
    • Se il cane non mostra segni di paura durante l'esposizione al rumore nei primi mesi di vita, si continuerà a farlo regolarmente per tutta la vita dell’animale.
    • Il cane è abituato a stare in ambienti diversi e con stimoli vari, in modo adeguato, per tutto il primo anno di vita.
    • Viene fornita regolarmente una sufficiente stimolazione fisica (esercizio fisico) e mentale (arricchimento ambientale).

    È essenziale trattare farmacologicamente tutti i cani che mostrano paura dei petardi durante gli episodi di esposizione?

    Non in tutti i casi è necessaria la somministrazione di farmaci; ciò dipende fondamentalmente dalla gravità del quadro clinico (insieme ad altri fattori citati nel testo). Nei casi più lievi, si possono prendere in considerazione linee guida di gestione e misure di modifica ambientale (entrambe dovrebbero essere applicate in tutti i casi), da sole o in combinazione con nutraceutici e feromoni.

    Bibliografia
    Blackwell, E., Casey, R., Bradshaw, J., 2005. Firework fears and phobias in the domestic dog. RSPCA.
    Bowen, J., Calvo, P., Bulbena, A., Fatjó, J., 2013. Clinical characterisation of noise sensitivity in dogs. Journal of Veterinary Behavior: Clinical Applications and Research, 4(8): e44.
    Calvo, P., Bowen, J., Bulbena, A., Fatjó, J., 2011. Development of a scale for the evaluation of thunderstorm and fireworks sensitivities in dogs. 17th ESVCE-1st ECAWBM Annual Meeting, Avignone (Francia).