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    Pancreatite nei cani come causa di disturbi gastrointestinali

    Il vomito e la diarrea nei cani sono uno dei principali motivi di visita. I disturbi gastrointestinali sono dovuti a molteplici patologie, a seconda che si tratti di un processo acuto o cronico. In questo post ci concentreremo sulla pancreatite nei cani come causa di disturbi gastrointestinali.

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    Eziologia della pancreatite nei cani

    La pancreatite nei cani è dovuta a molte cause, tra le quali spiccano le seguenti:

    • Causa farmacologica: azatioprina, estrogeni, tetracicline o alcool presenti nei medicinali per uso umano.
    • Causa vasculitica: eziologia immuno-mediata.
    • Causa nutrizionale: le diete iperlipidiche riducono la resistenza delle cellule aciniche alla tripsina e aumentano il rilascio di enzimi pancreatici, favorendo così il degrado delle cellule pancreatiche.
    • Causa metabolica: come l'iperlipidemia dovuta al rallentamento che provoca nella microcircolazione pancreatica, causando ischemia.
    • Shock-trauma: dovuto a ischemia e necrosi pancreatica con rilascio di zimogeni e tripsina, con l’amplificazione dei danni.

    pancreatite nei cani

      Tutte queste cause portano a una diminuzione dei meccanismi utilizzati dal pancreas per proteggersi dalla sua stessa digestione.  

    Sintomatologia

    In caso di pancreatite acuta si hanno depressione, vomito, diarrea, febbre, dolori addominali, anoressia e disidratazione. In casi gravi persino dispnea, versamento pleurico, aritmie, CID, sepsi e shock.  

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    Pancreatite nel cane: Trattamento

    Il trattamento della pancreatite nei cani è sintomatico. Consiste in gestione nutrizionale dei pazienti , fluidoterapia e trattamento precoce di eventuali complicazioni insorte.

    • Nutrizione:La gestione nutrizionale dei pazienti è una parte fondamentale del trattamento. Come attestato dalle evidenze scientifiche in ambito veterinario, si raccomanda di iniziare subito con una nutrizione di tipo enterale. È stato riscontrato che la nutrizione enterale presenta dei benefici nell’evoluzione del paziente rispetto alla nutrizione parenterale. La nutrizione parenterale, unica o combinata con la nutrizione enterale, è indicata come misura temporanea nei pazienti malnutriti che non tollerano la nutrizione enterale. Sono in corso ricerche sull’immunonutrizione per via del ruolo positivo che ha nel regolare l’infiammazione pancreatica.
    • Fluidoterapia è necessario rispondere alle esigenze di mantenimento e correggere il grado di disidratazione e le alterazioni elettrolitiche. Possono essere somministrati colloidi e destrani a basso peso molecolare.
    • Plasma: contiene inibitori della tripsina.
    • Insulina: in caso di insufficienza endocrina che causa il diabete mellito.
    • Corticosteroidi: possono avere un ruolo nella stabilizzazione delle membrane e i loro effetti antinfiammatori sono noti, ma il loro uso rimane controverso.
    • Analgesici: il più raccomandato è la meperidina.
    • Antibiotici ad ampio spettro: ad esempio, cefalosporine di prima generazione per prevenire la sepsi.
    • Lavaggio peritoneale l'obiettivo è quello di eliminare le sostanze nocive rilasciate nell'addome, responsabili di numerose complicazioni organiche. Si iniettano 30 ml/kg di soluzione salina a 37 °C, che vengono rimossi una volta trascorse 0,5-2 ore.
    • Intervento chirurgico in caso di perforazione intestinale, ascessi pancreatici oppure ostruzioni del dotto biliare.

    pancreatite nei cani

    Prognosi

    Esiste la possibilità di numerose e gravi complicazioni della pancreatite nei cani, per cui la prognosi per la pancreatite acuta è riservata. Considerando la pancreatite cronica, la malattia solitamente può essere controllata, ma la sua completa guarigione è molto difficile dato il perpetuarsi dei meccanismi che danneggiano il tessuto pancreatico.

    Nella maggior parte dei disturbi gastrointestinali si consiglia il digiuno temporaneo. Lo scopo di questo digiuno è diminuire la quantità di cibo non assorbito, che peggiora il quadro causando diarrea osmotica e riducendo la flora intestinale. Il tempo di digiuno è solitamente compreso tra le 24 e le 36 ore, dopodiché è necessario reintrodurre poco a poco l'alimentazione, utilizzando razioni piccole e frequenti.  

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    Josep Campmany
    Numero di iscrizione all’ordine: COVB 1125

    Laurea in Veterinaria conseguita presso l’Università di Saragozza e Advanced Management Program. Marketing Management (ESADE, Barcellona)Laurea in Veterinaria conseguita presso l’Università di Saragozza e Advanced Management Program. Marketing Management (ESADE, Barcellona)

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